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01 febbraio 2020

Ted Bundy - Il killer delle studentesse


Il suo nome completo è Theodore Robert Cowell, è nato il 24 novembre nel 1946 a Burlington (Vermont) da Eleanor Louise Cowell in un istituto per madri non sposate, l'identità del padre è sempre rimasta sconosciuta, ma lui è famosissimo, noto con il soprannome: "il killer delle studentesse".  
Per la rubrica dei Serial Killer, oggi vi parlo di Ted Bundy.
Ted fu cresciuto dai nonni Samuel ed Eleonor Cowell a Philadelphia, che lo crebbero come figlio loro.
Alla famiglia, agli amici e al piccolo Ted fu detto che i nonni erano i suoi genitori biologi, mentre sua madre era la sorella maggiore.
Ted provava risentimento verso sua madre Eleanor per avergli sempre mentito e per avergli causato confusione sulla sua identità; scoprì la verità  nel 1969, sostenendo inizialmente che era stato il cugino a rivelargliela, ma alla scrittrice e biografa specializzata in crimini, nonché sua conoscente personale, Ann Rule, invece disse che aveva scoperto tutto da solo. In molti pensano che questa fu la causa scatenante della sua furia omicida.
Nel 1951  Eleanor e Ted andarono a Tacoma, nello stato di Washington, qui lei decise di cambiare nome in Louise, conobbe un cuoco di nome Johnny Culpepper Bundy, il quale lavorava presso l'ospedale locale e se ne innamorò perdutamente. Nello stesso anno si sposarono e Johnny adottò ufficialmente Ted, che ne prese il cognome e divenne Ted Bundy.
Anche se assunse il cognome del patrigno, Ted non mostrava nessun interesse o legame verso di esso. Successivamente Johnny e Louise ebbero altri quattro figli a cui Ted faceva spesso da babysitter. Johnny tentava sempre di farlo sentire come suo figlio, facendolo partecipare alle attività di famiglia o alle gite in campeggio, ma Ted rimaneva sempre distante da lui, continuando infatti a considerare il nonno come suo vero padre, un uomo che veniva descritto come violento, razzista antisemita e anticattolico e con un grande interesse verso la pornografia.
Soggetto a forti scatti d'ira, una volta scaraventò Julia, la sorella minore di Louise, giù dalle scale; inoltre spesso si rivolgeva ad alta voce a "presenze invisibili".
L'adolescenza di Ted lo cambiò tra la scuola e il suo impegno con i boy scout; divenne un bullo, prese parte a risse e furti vari, in alcuni episodi i professori lo descrivevano come una persona inquietante ed estremamente violenta, fu presto accusato di spiare donne dalle finestre.
Nel 1965 prese il diploma e ottenne una borsa di studio per l'università di Tacoma, luogo in cui si vocifera che abbia fatto la sua prima vittima e la seppellì nei pressi di una fontana.
Dopo un'anno a Tacoma, Ted si trasferì all'università di Washington, dove conobbe il suo primo amore, Stephanie Brooks, una ragazza che proveniva da una famiglia benestante e con cui provò a legarsi.
La ragazza, però, dopo essersi laureata, troncò ogni rapporto con lui, procurandogli una sorta di depressione che lo portò a lasciare l'università.
Nel 1969 decise di riprendere di nuovo gli studi presso l'università di Washington. Qui seguì i corsi di psicologia e legge e iniziò a essere coinvolto anche nella politica locale, lavorando alle campagne del repubblicano nero Art Fletcher ,candidato per la carica di vicegovernatore.
Nel tempo libero lavorava come volontario come operatore telefonico presso un'organizzazione no-profit della Seattle Crisis Clinic; il suo lavoro era di dare assistenza ai bisognosi e alle vittime di stupro, e fu qui che conobbe Ann Rule. Questa donna, del tutto estranea alla doppia vita dell'uomo, raccontò la sua esperienza nel libro: "Un estraneo al mio fianco".
Successivamente Ted incontrò una donna divorziata di nome Meg Anders con la quale iniziò una relazione. Lei si innamorò di lui e dei modi gentili con cui la trattava, facendo anche da figura paterna alla bambina nata dal matrimonio della donna con un altro uomo.
In quel periodo fu considerato un eroe per aver salvato una bambina di tre anni che stava annegando nel lago di un parco.
Il 4 gennaio nel 1974 ci fu il primo tentato omicidio: la vittima si chiamava Joni Lenz e aveva 18 anni; fu picchiata sul suo letto con una spranga di legno e poi violentata, riuscì a salvarsi ma non senza riportare gravi lesioni.
Il giorno seguente i coinquilini di Joni, insospettiti dal fatto che la ragazza non si facesse sentire per ben ventiquattr'ore, entrarono nell'appartamento e la trovarono nella camera da letto, sanguinante e con profondi segni di violenza. Vennero colti dal terrore nel vedere che una delle aste dall'intelaiatura del letto era stata spezzata e usata per picchiarla e poi conficcata profondamente nella sua vagina.
Joni respirava ancora al momento del ritrovamento,  così le sue coinquiline chiamarono i soccorsi e la polizia, ma quando arrivarono sul posto la ragazza era già entrata in coma per le forti lesioni subite. Quando si riprese non ricordava nulla dell'accaduto e solo in seguito si scoprì che Ted Bundy era riuscito a entrare e uscire dal suo appartamento grazie ad una finestra lasciata aperta.
Un mese dopo scomparve Lynda Ann Healy, rapita dalla sua abitazione, e dopo di lei ne scomparvero altre cinque.
Il 17 giugno del 1974 venne ritrovato il corpo di Brenda Carol Ball e due mesi dopo furono ritrovati i resti di due ragazze scomparse il 14 luglio dal lago Shammanish, Janice Ott e Denise Naslund. Janice era stata vista viva per l'ultima volta da una coppia che faceva picnic sula riva del lago; avevano visto la ragazza parlare con un giovane uomo attraente e avevano sentito che quest'ultimo si era presentato col nome "Ted " e portava un'ingessatura al braccio. Le aveva chiesto aiuto per caricare la sua barca sul tetto del suo maggiolino Volkswagen e non riusciva a farlo da solo per via del suo braccio, che si era rotto giocando a tennis.
Su questa vicenda spuntò fuori una testimone, una ragazza di nome Janice Graham, che raccontò alla polizia di come fosse stata adescata da un giovane ragazzo di nome Ted che andava in giro con un braccio ingessato e che le aveva chiesto aiuto per caricare la barca, però arrivata sul posto dove era parcheggiata l'auto si rese conto che non c'era nessuna barca. Nutrendo qualche sospetto, si era rifiutata di seguirlo fino alla casa dei suoi genitori sulla collina, dove Ted sosteneva che si trovasse la barca, e più tardi lo aveva visto in compagnia di un'altra ragazza.
Grazie a queste testimonianze fu possibile fare un identikit di Ted, che apparve su tutti i giornali. Da quel momento diverse persone cominciarono a fare il nome di Ted Bundy, tra queste ritroviamo Ann Rule e Meg Anders, ma prima che la polizia potesse arrivare a lui, l'uomo lasciò Seattle e si trasferì nello Utah.
Nei mesi successivi del 1974 altre cinque ragazze scomparvero, sempre in circostanze misteriose, tra gli Stati dello Utah,Oregon e Washington. Ma la polizia insieme agli investigatori pensavano che dietro a questi crimini ci fosse la mano di un altro assassino.
Il 17 giugno del 1974 fu trovato in un parco il corpo privo di vita della giovanissima Brenda Baker, ma la sua causa della sua morte non poté essere stabilita a causa dell'avanzato stato di decomposizione.
Il 18 ottobre 1974 scomparve la diciottenne Melissa Smith mentre tornava da una festa a Midvale, nello Utah. Fu ritrovata il 27 dello stesso mese, vicino a Salt Lake City, mutilata, sodomizzata e strangolata con le sue stesse calze. Dentro la sua vagina c'erano dei rametti e della sporcizia varia, ma la cosa più strana era che l'assassino prima di sbarazzarsi del suo cadavere l'aveva truccata.
Il 31 ottobre a Lehi, sempre nello Stato dello Utah, scomparve la diciassettenne  Laura Aime, che fu ritrovata priva di vita quattro giorni dopo, il giorno del Ringraziamento, da un'escursionista. Anche lei fu picchiata,sodomizzata e strangolata.

Alcune delle vittime accertate di Ted Bundy   

Il primo passo falso di Bundy fu l'8 novembre del 1974, quando tentò di rapire Carol Da Ronch vicino a un centro commerciale a Murray, sempre nello Utah, fingendosi un agente di polizia e dicendole che la sua auto era stata rubata. La ragazza salì sul suo maggiolino pensando che Bundy la stesse portando in una stazione di polizia per fare la denuncia del furto, ma Bundy fermò l'auto quando furono lontani dai centri abitati, le ammanettò un polso e le puntò contro la pistola, ma prima che riuscisse ad ammanettarle anche l'altro polso lei riuscì a ribellarsi e a fuggire. Mentre scappava trovò un motociclista che le diede un passaggio e la portò alla prima stazione di polizia.
Carol alla polizia fece una descrizione dell'uomo e della sua auto e fu qui che gli investigatori notarono una forte somiglianza con l'omicidio avvenuto a Washington, ma non trovarono nessuna impronta sulle manette che potesse confermare la loro ipotesi e la goccia di sangue, appartenente all'aggressore, che Carol aveva sul collo non fu sufficiente  per il test del dna.
Dopo poche ore dalla fuga di Carol scomparve Debbie Kent dalla Viewmont High School di Bountiful dello Utah. La ragazza era uscita prima dalla lezione di recitazione per andare a prendere suo fratello, ma la sua auto non lascio mai il parcheggio della scuola. Il suo corpo non venne mai ritrovato e di lei si perse ogni traccia. Tempo dopo emerse la testimonianza di Raelynn Shepard, l'insegnante di Debbie, che disse di aver visto un uomo avvicinarla con la scusa di farle credere che fosse successo qualcosa alla sua auto, lo stesso metodo che Bundy aveva usato con Carol.
Bundy si spostò nel Colorado, dove scomparvero altre quattro donne tra il gennaio e l'aprile del 1975. Una di loro fu trovata morta con segni evidenti di violenza sul suo corpo.
A Washington l'investigatore Bob Keppel, che si occupava del caso del  "killer delle studentesse", fece perquisire il maggior luogo di scarico di rifiuti dello Stato chiamato "l'area di Taylor Mountains". Durante la perquisizione del luogo furono trovati teschi rotti appartenenti a quattro ragazze diverse; uno di questi era di una ragazza scomparsa dell'Oregon.
Il 16 agosto del 1975, nello Utah, il poliziotto Bob Haywood, fratello del detective Pete Haywood di Salt Lake City coinvolto nelle indagini degli omicidi di Bundy,  vide un maggiolino che correva veloce ignorando la segnaletica stradale e "bruciando" i semafori rossi, lo seguì, chiese al conducente di accostarsi, gli chiese i documenti e notò che mancava il sedile del passeggero. Il conducente era Ted Bundy e il veicolo era il suo maggiolino. L'auto venne perquisita e vennero trovati una spranga, un passamontagna, un rompighiaccio e un paio di manette. Bundy venne subito arrestato, successivamente il maggiolino fu controllato in maniera più approfondita; furono trovati e identificati i capelli di alcune ragazze, fu interrogata anche Meg Anders che per sei anni aveva frequentato Bundy, la quale raccontò agli investigatori delle cose interessanti sulle abitudini notturne del suo ex ragazzo, sulle sue stranezze in merito alle sue abitudini sessuali e sul possesso di grucce, stucco per ingessatura ospedaliera e baffi finti.
Dopo l'arresto di Bundy, gli investigatori di Salt Lake lo collegarono all'aggressione di Carol De Ronch che, osservando una foto del suo presunto aggressore mostratale dagli investigatori, non riusci a identificarlo perché all'epoca dei fatti aveva utilizzato un travestimento. L'insegnate Raelynn Shepard, invece, lo riconobbe subito come colui che rapì Debbie, fatto questo che permise l'arresto dell'uomo e posto sotto stretta sorveglianza in attesa di una prova definitiva. Sulla base dell'intero quadro indiziario, Bundy venne condannato per l'aggressione a  Carol De Ronch.
Licenziati i sui avvocati, decise di difendersi da solo e per tale motivo gli fu concesso l'accesso alla biblioteca del carcere, ma durante le sue ore di permesso Bundy riuscì a fuggire saltando da una finestra, appena in tempo per essere incolpato dall'FBI per i delitti in Colorado. 
Nono stante la sua fuga rocambolesca, Bundy venne preso sei giorni più tardi, ma incredibilmente riuscì a evadere di nuovo il 30 dicembre del 1977 e a raggiungere la Florida, dove prese in affitto un appartamento vicino a un campus universitario e cambiò il suo nome in Chris Hagen.
Il 14 gennaio del 1978 entrò nella sede di un gruppo di studentesse universitarie della Chi-Omega, dove uccise due ragazze mentre stavano dormendo, Lisa Levy e Margaret Bowman di venti e ventun anni. Anche queste ultime furono picchiate, strangolate e trovate senza vita nei loro letti. A una di loro erano state infilate due bombolette spray nella vagina e nell'ano. Oltre alle due giovani vittime Bundy era riuscito a ferirne altre due, Kathy Kleiner DeShields e Karen Chandler, che riportarono solo qualche frattura alla testa e qualche dente rotto. La stessa notte Bundy picchiò selvaggiamente, procurandole varie fratture al cranio in cinque punti diversi, Cheryl Thomas, che sopravvisse.
Il 9 febbraio del 1978 i genitori della dodicenne Kimberly Leach di Lake City in Florida ne denunciarono la scomparsa subito dopo l'uscita da scuola. L'ultima volta era stata vista da un testimone dirigersi in compagnia di un uomo verso un furgone bianco. Il suo corpo venne trovato il 12 aprile, ma la causa della morte non si poté accertare a causa dell'avanzato stato di decomposizione del cadavere, che in alcuni punti risultava addirittura era anche parzialmente mummificato.
Dopo questo omicidio, Bundy abbandonò il furgone in un quartiere malfamato e rubò un altro furgone, occasione nel quale fu fermato dalla polizia per un controllo, ma mentre l'agente controllava i documenti approfittò della distrazione di quest'ultimo per fuggire e far perdere le sue tracce.
Tornò nel suo appartamento a Tallahassee lo ripulì da tutte le sue tracce e si diresse a Pensacola, in Florida, dove rubò un'altra auto la cui targa venne riconosciuta da un agente, che lo fermò e lo arrestò dopo una piccola colluttazione. Tra il 1979 e il 1980 in Florida si tenne il processo seguito con molta attenzione dai mass media di tutto il mondo; Bundy le provò tutte, arrivando persino a chiedere che il giudice e il suo team fossero sostituiti, richiesta che ovviamente venne rifiutata.
Al processo, la difesa fece testimoniare anche Louise Bundy, la madre di Ted,  le cui parole fecero commuovere il figlio. Sempre durante il processo fu portata all'attenzione della giuria una prova schiacciante: le sue impronte dentali sulle vittime. Bundy nel tentativo di rallentare il processo prima della sentenza si appellò a una legge delle Florida per cui qualunque dichiarazione di matrimonio davanti alla presenza di ufficiali di corte era ritenuta valida e legalmente vincolante, quindi propose alla sua attuale ragazza Carol Ann Bonne, sua ex compagna di università,di sposarlo. Lei accettò subito, divenendo così sua moglie.
Poche ore dopo, nonostante tutti gli sforzi di Bundy, arrivò la sua sentenza di morte:  la corte lo ritenne colpevole di 36 omicidi, anche se lui aveva affermato sino al giorno della sua esecuzione di averne compiuti in realtà 26.
Il giudice Edward Cowart per la sentenza disse le seguenti parole:
"E' stabilito che siate messo a morte per mezzo della corrente elettrica, che tale corrente sia passata attraverso il vostro corpo fino alla morte. Prendetevi cura di voi stesso, giovane uomo.Ve lo dico sinceramente: prendetevi cura di voi stesso. E' una tragedia per questa corte vedere una tale totale assenza di umanità come quella che ho visto in questo tribunale. Siete un giovane brillante, avreste potuto essere un buon avvocato e avrei voluto vedervi in azione davanti a me, ma voi siete vi siete presentato dalla parte sbagliata. Prendetevi cura di voi stesso, non ho nessun malanimo contro di voi, voglio che lo sappiate, prendetevi cura di voi stesso".
Durante le visite coniugali, sua moglie Carol Ann Bonne rimase incinta e nell'ottobre del 1982 nacque la figlia di Bundy; dopo la sua nascita, Carol non ebbe più rapporti con lui.
Alle 7:06 del 24 gennaio del 1989 Theodore Robert Bundy fu giustiziato sulla sedia elettrica con una scarica di 2.000 Volt per un minuto, fu dichiarato morto alle 7:16 del mattino. Fuori dal carcere si era radunata una folla con striscioni che urlava a favore dell'esecuzione.
L'ultima volontà di Ted fu di essere cremato e che le sue ceneri fossero sparse sulle Taylor Mountains nello stato di Washington.

                           
Tratto dal libro di Elizabeth Kendall(nome d'arte)

Ted Bundy-fascino criminale, uscito nelle sale il  9 maggio 2019, diretto da Joe Berlinger con Zac Efron e Lily Collins: il film racconta la sua storia dal punto di vista della sua fidanzata. 

Trama del film: 
Elizabeth Kloepfer, con il volto segnato e qualche capello bianco, si reca in carcere per un incontro chiaramente cruciale con Ted Bundy, il serial killer con cui ha vissuto una storia d'amore. Si torna quindi indietro nel tempo alla sua giovinezza, negli anni 70, quando la loro relazione è iniziata come tante in un bar, vicino a un juke box. Il fascino di Ted è evidente, ma Elizabeth inizia a sentire che c'è qualcosa di strano nel suo comportamento.

Altri film sulla vita di Ted Bundy:
Ted Bundy (uscito nel 2002), di Matthew Bright; Bundy: An American Icon (uscito nel 2008), di Michael Feifer; The Deliberate Stranger (uscito nel 1986), di Marvin J. Chomsky. Oltre a questi film sono stati prodotti svariati documentari disponibili su Netflix e Amazon Prime.


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