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06 luglio 2024

La Vera Storia della Famiglia Perron: Il Caso dell'Infestazione di Harrisville





Il caso della famiglia Perron ha dato inizio alla famosissima saga "T'he Conjuring", con il primo capitolo uscito nelle sale italiane nell' agosto 2013, ed è uno dei casi più conosciuti dagli amanti del paranormale. 

Nel dicembre 1970 Roger e Carolyn Perron acquistarono un casale ad Harrisville, Rhode Island, allettati dal fatto che avesse ben 14 camere (loro avevano 5 figlie, quindi lo spazio era quantomeno necessario). Il casale era molto grande, ma essendo vecchio e secolare ebbe bisogno di una ristrutturazione che comportò un elevato esborso di denaro ai Perron. 

Nel gennaio del 1971, a lavori ultimati, i Perron si trasferirono nella loro nuova abitazione e praticamente da subito cominciarono ad accadere delle "stranezze". 


Il casale di Harrisville


Il primo evento accadde quando la famiglia arrivò nella nuova casa: tre delle cinque figlie notarono un'ombra dalle sembianze umane che li fissava da un angolo buio del corridoio al piano superiore. Lo dissero ai genitori, ma questi non fecero caso alle loro parole, credendo si trattasse di uno scherzo. 

La figlia più piccola, April, fece amicizia con uno spirito chiamato Manny, che divenne a tutti gli effetti il suo amico immaginario. Con il passare dei giorni anche Carolyn cominciò a notare delle stranezze, come la scopa che utilizzava per spazzare i pavimenti che, nonostante la riponesse sempre nello stesso punto, trovava di volta in volta in posti diversi della casa. Un giorno, mentre stava preparando il bollitore per il tè, avvertì qualcosa o qualcuno che la guardava, anche se in quel momento fosse da sola in casa. Un'altra volta invece trovò delle pile elettriche al centro del pavimento in cucina, subito dopo aver lavato i pavimenti. Erano tutti piccoli avvenimenti ai quali non dava nessuna importanza, ma che si intensificavano giorno dopo giorno.

Le figlie, in particolare, avvertivano la presenza di entità che le spiavano, che le seguivano tra le stanze e i corridoi, e avevano la netta sensazione che sebbene alcune di queste entità fossero innocue, altre erano invece potenzialmente pericolose e malvagie.

I Perron allora cominciarono a fare domande, a documentarsi  sul passato del casale, scoprendo che fin da quando fu costruito otto generazioni di famiglie che avevano vissuto in quella casa avevano fatto una fine orrenda.


Ecco la foto di Bathsheba


Uno dei casi più eclatanti tra i precedenti residenti del casale fu quello di Bathsheba Sherman, che all'età di 93 anni si suicidò nel fienile dopo una vita triste e molto dura. Questa donna aveva perso tutti i suoi figli prima che potessero raggiungere l'età di 4 anni, alcuni morti annegati in un torrente vicino, altri uccisi o impiccati. Questi tragici eventi le segnarono indelebilmente la psiche, facendola diventare rancorosa e invidiosa dei suoi vicini di casa, come se la loro felicità e la loro serenità fossero per lei motivo di sofferenza fisica. 

Quando era ancora una giovane donna le fu dato in affido un bambino, che morì anch'egli in circostanze troppo fumose, al punto che cominciarono ad additarla come una strega.

L'autopsia sul corpo del bambino rivelò che lo stesso era morto in seguito alle convulsioni causate da un lungo ago infilzato nel cranio, fin dentro al cervello. L'accusa di stregoneria fu solo la prima accusa per Bathsheba: per la morte del bambino infatti fu accusata di omicidio colposo, accusa che venne archiviata per mancanza di prove sostanziali. 

Prima di impiccarsi nel fienile, Bathsheba scrisse una lettera in cui lanciava una sorta di maledizione contro tutto e tutti: poiché nella sua vita si era sempre dovuta sudare i suoi averi, chiunque ne fosse entrato in possesso, a partire dalla stessa casa, avrebbe sofferto di terribili sciagure. Quando il medico legale si occupò della sua autopsia, affermò di non avere mai visto niente di simile: sembrava che il corpo appeso alla fune si fosse mummificato, come se la sua morte non fosse avvenuta di recente, ma decine di anni prima. 

Tra gli spiriti che infestavano l'abitazione di Harrisville, infatti, quello di Bathsheba non solo era quello più malvagio, ma anche il più oppressivo di tutti, dato che si sentiva ancora come la padrona della casa non tollerava la presenza dei Perron, soprattutto quello di Carolyn. Lo spirito di Bathsheba vedeva infatti in Roger Perron uno dei suoi amanti e le bambine come le sue figlie, rendendo Carolyn, a conti fatti, un elemento estraneo per la "famiglia" che non aveva mai avuto in vita. 

Questo rese Carolyn Perron la vittima più frequente dei sui attacchi, spaventandola con fruscii, incubi notturni, facendola sentire costantemente di essere osservata e facendole avere apparizioni mostruose, principalmente quando si trovava da sola. Una sera, mentre si trovava sul divano, avvertì un forte dolore al polpaccio e un brivido gelido attraversarle il corpo. quando si controllò la gamba, vide che sul polpaccio vi era una ferita circolare, come se qualcuno l'avesse morsa con forza.

I coniugi Warren, demonologi e ricercatori del paranormale molto conosciuti e stimati in quel periodo, interessatisi al caso dei Perron, giunsero proprio a questa conclusione: lo spirito di Bathsheba aveva scelto Carolyn come suo bersaglio principale, nutrendo nei suoi confronti una rabbia molto forte.


Ed e Lorraine Warren


Una delle prime cose che fece Lorraine Warren fu condurre una seduta spiritica per contattare le entità presenti in casa e, in quella occasione, Carolyn Perron fu posseduta da uno spirito che parlò attraverso di lei in una lingua sconosciuta e facendola lievitare in aria dalla sedia su cui era seduta. Qualcosa in quella seduta spiritica non andò come previsto, la donna rimase segnata da quella possessione, al punto che suo marito Roger si vide costretto a cacciare di casa i Warren, preoccupato per la stabilità mentale della moglie. 

Successivamente, però, i Warren ritornarono perché erano preoccupati per la situazione che stava vivendo la famiglia Perron. Purtroppo questo comportò solo un peggioramento della situazione e anche con tutta la loro esperienza non riuscivano a liberare la famiglia da questa inquietante presenza. 

Alla fine, i Warren dichiararono che nei loro 50 anni di indagini paranormali, questo era il peggiore e il più significativo caso avessero mai incontrato. 

La famiglia continuò a vivere in quella casa per i successivi dieci anni a causa della loro instabilità finanziaria, fino al 1980, anno in cui andarono via. Da quel momento non furono più tormentati dagli spiriti. 



Andrea Perron

La figlia maggiore, Andrea, aspettò 30 anni per rendere pubbliche le vicissitudini che hanno reso la sua famiglia protagonista. Scrisse un libro dal titolo "House of Darkness/House of light", una memoria collettiva dei ricordi di famiglia di quel terribile periodo.

Questa storia ha ispirato il film "L' evocazione - The Conjuring", diretto da James Wan, che racconta la storia di Harrisville dal punto di vista di Ed e Lorraine Warren, utilizzando i loro file personali. Andrea ha dichiarato che il film, anche se ha trasposto i fatti in maniera cinematografica per ovvi motivi registici, ha un contenuto abbastanza preciso della ossessionante storia del Casale di Harrisville.




Il casale è attualmente abitato da una famiglia che sostiene ci siano tutt'ora presenze al suo interno, ma nulla a che vedere con quelle che turbarono la vita familiare dei Perron.

31 ottobre 2021

Clemente Alvarez: l'ospedale infestato









A Rosario, una piccola città della provincia di Santa Fe, in Argentina, sorge il Clemente Alvarez, un ospedale definito, da diversi ricercatori del paranormale, infestato da entità spiritiche. L'Hospital de Emergencias Clemente Alvarez nonostante la sinistra fama che lo accompagna e che spesso precede il suo nome, è tutt'ora operativo, e molti medici ed infermieri che lavorano lì, ma anche i pazienti e i loro familiari, hanno raccontato di aver assistito durante la loro permanenza nella struttura a svariati fenomeni paranormali all'apparenza inspiegabili razionalmente. 
Si vocifera, ad esempio, di entità nei corridoi, nei sotterranei e nelle camere di degenza dei vari reparti; spesso i magazzini delle scorte ospedaliere vengono ritrovati sotto sopra, come se qualcuno avesse rovistato in cerca di qualcosa o si fosse divertito, anche solo per dispetto, a creare un po' di scompiglio, anche se questi magazzini sono sempre chiusi a chiave e le chiavi le possieda solo un ristretto numero di addetti ai lavori. 
Spesso il personale infermieristico riporta di ombre che "camminano" lungo le pareti dei corridoi, i pazienti parlano di sussurri incessanti e in parecchi spesso e volentieri assistono a fenomeni strani, quali "nebbioline" vaganti e ascensori che nel cuore della notte si attivano da soli, anche quelli che per essere attivati hanno bisogno di una chiave speciale. 
Tra le varie leggende e i vari racconti nati in seguito a questi avvistamenti, è particolarmente inquietante la storia di due bambini che si rincorrono al piano terra e che appaiono all'alba nei pressi dell'ingresso e della relativa hall. 
Ci sarebbe (il condizionale in questi casi è d'obbligo) anche il fantasma di un infermiere che negli anni '70 si suicidò per una delusione d'amore e che da allora si aggira tra i reparti e tra le stanze dell'ospedale, come se lavorasse ancora lì e non avesse mia compiuto quell'insano gesto.
Altrettanto angosciante è la storia di un'anziana donna, morta negli anni '90, che fu dichiarata morta per ben quattro volte prima che fosse giunto veramente il suo momento, risvegliandosi per due volte in obitorio e altre due volte dopo che le era stato steso il lenzuolo bianco sul suo volto.
L' 8 maggio del 2002, due infermieri erano in pausa quando ebbero l'impressione che una delle sedie a rotelle "abbandonate" nel corridoio si muovesse.  Sebbene non fosse la prima volta, uno dei dipendenti prese il suo cellulare e decise di scattare delle foto. In una di queste si nota chiaramente una forma incorporea, dall'aspetto decisamente umano, che se ne sta seduta sulla carrozzina. Che la foto sia vera o meno o che sia stata in qualche modo ritoccata non è dato saperlo, ciò non toglie che l'immagine è da brividi lungo la schiena, anche se l'infermiere autore dello scatto, sostiene di non aver effettuato alcun tipo di ritocco.

Al centro dell'immagine, la figura incorporea seduta sulla sedia a rotelle.



Un ospedale abbandonato, infestato dai fantasmi, già spaventa di suo, ma un ospedale ancora in attività che registra tali fenomeni è ancora più spaventoso, dando la convinzione che al Clemente Alvarez si aggirino le anime delle persone che non riescono a trovare la strada verso la luce e che non si rassegnano all'idea di essere morti.



01 ottobre 2021

La piantagione Myrtles










Nel 1701, a St. Francisville, Lousiana, il giudice Clark Woodruff avviò una piantagione. A quell'epoca, per avviare le piantagioni, venivano sfruttati gli schiavi. Come la storia purtroppo ci racconta, a quei tempi gli schiavi erano le "vittime" preferite della classe nobile e medio-borghese, nonché la forza lavoro a costo zero preferita dagli stessi, subendo soprusi, punizioni corporali e umiliazioni all'ordine del giorno. La piantagione di Woodruff fu creata, secondo le voci dell'epoca, sopra un terreno di sepoltura indiano; questo lui lo sapeva benissimo e nonostante questo non gli importò di dissacrare le tombe per sgombrare il terreno. Con il passare degli anni crebbe una vera e propria guerra familiare per chi dovesse avere più soldi e potere. Nella piantagione e nella abitazione annessa furono commessi una decina di omicidi, tanto che tutta la proprietà è stata classificata tra le più infestate d'America dopo Casa Matusita, e si racconta che i fenomeni paranormali siano molto frequenti ancora oggi. Ora la piantagione Myrtles svolge la funzione di bed e breakfast dopo un opportuno restauro, ma i fenomeni paranormali lasciano pensare che sia circondata da energie negative e oscure. All'interno di questo luogo, infatti, si trova uno degli oggetti più maledetti al mondo, che dall'aspetto può sembrare un normalissimo specchio del XVIII secolo, ma anch'esso ha un lato oscuro e sinistro.


Lo specchio "maledetto"


Le storie legate allo specchio, nel corso degli anni, hanno attirato un gran numero di visitatori. Alcuni raccontano che delle volte il suo riflesso mostra delle immagini orribili e distorte di coloro che osano specchiarsi al suo interno. Altri invece dicono di aver visto riflessi una donna con dei bambini dall'aspetto orribile, i corpi decomposti e gli occhi bianchi che danno l'impressione di scrutare dentro l'anima. Vengono anche viste delle impronte di mani di bambino, come se provenissero dalla parte interna dello specchio. I "fantasmi" di questa donna e di questi due bambini si dice che appartengano alla moglie e ai figli di Clark Woodruff, morti per avvelenamento per mano di Chloe, una schiava indiana alle dipendenze di Woodruff, che si era invaghito di lei, violentandola in più occasioni. Chloe aveva meditato una vendetta nei confronti del padrone e della sua famiglia, così aveva deciso di servire una torta avvelenata in modo da sterminarli tutti quanti. Tuttavia, il signor Clark non mangiò la torta, salvandosi dalla morte. La moglie e i figli, però, non ebbero la stessa fortuna: mangiarono la torta e, tra atroci dolori, morirono. In seguito a tale tentato omicidio riuscito solo in parte, Chloe fu impiccata all'albero vicino all'abitazione.
Nella piantagione Myrtles ci sono anche altri fantasmi che si possono materialmente vedere e percepire, come ad esempio tre soldati della guerra civile uccisi nei pressi della casa, o due bambini, vestiti con dei grembiulini, che pare furono uccisi dalla loro stessa madre. E' stato anche avvistato più di una volta il fantasma di una donna francese, intenta a piangere e a lamentarsi, asciugando le sue lacrime con un fazzoletto di pizzo nero, seduta sul porticato della piantagione nell'eterna attesa di qualcuno. 


Presenza riflessa sul vetro (cerchiata in giallo)


Presenza riflessa allo specchio (cerchiata in rosso)


A chiudere il quadro generale delle presenze che infestarono e infestano tutt'ora l'intera piantagione, c'è il fantasma di William Drew Winter, un avvocato che ha vissuto nella proprietà tra il 1860 e il 1871, anno in cui fu assassinato. Il fantasma di quest'ultimo lo si sente salire le scale barcollante, arrivando fino al diciassettesimo scalino per poi fermarsi di colpo. Si presume che sia morto proprio su quello scalino.


Foto che si trova all'interno della casa


Presenza immortalata nei pressi dell'abitazione (cerchiata in rosso)



06 settembre 2021

Il cimitero di Moon Point








A sud della città di Streator, nell'Illinois, precisamente lungo la Route 23, si trova il Moon Point Cemetery. Il nome è dovuto a Jacob Moon, uno dei primi europei che nel 1800 colonizzò la regione e che aveva scelto quella terra per creare un cimitero di famiglia. Questo cimitero è molto antico e risale alla Guerra Civile; è anche conosciuto con il nome di  Moon Creek Cemetery. 




Il cimitero divenne famoso inizialmente per alcuni racconti sulle anime di soldati caduti e di entità demoniache che si aggirano tra le tombe al calare delle tenebre. Alcuni residenti della zona dicono che sia di giorno che di notte avvengono numerosi eventi inspiegabili, come risate di bambini, graffi sulla pelle, ombre e figure di persone tra le tombe. Tra le varie testimonianze, quella più interessante riguarda il fantasma di Hatchet Lady, il fantasma di una donna che, da quello che si narra,  vaga nel cimitero per vegliare sulla tomba di suo figlio, morto per le gravi ferite subite in guerra. La donna, una contadina che viveva nella periferia di Steator, dopo la morte del figlio ogni giorno si recava sulla sua tomba per piangerne la prematura scomparsa. Era solita andare in giro portando con sé un'ascia e il motivo era tanto di semplice deduzione quanto abbastanza contrastante con il suo aspetto mite da signora di una certa età: a quei tempi, infatti, era pieno di briganti e di profanatori di tombe, attratti anche e soprattutto da quelle dei militari, spesso seppelliti con le loro medaglie d'oro e d'argento, quindi la sua fedele ascia fungeva da deterrente nel caso, malauguratamente, ne incontrasse qualcuno. 


Hatchet Lady


Alcuni testimoni dicono che la si sente urlare o a volte anche solo sussurrare "andate via", ma non è chiaro a chi siano rivolte le sue parole. Oltre al suo fantasma, le testimonianze di quelli del luogo narrano di un'altra entità, quella di un ragazzo vestito con abiti del 1800 che si aggira nei pressi del cancello del cimitero e nelle aree circostanti. Si vedono anche delle luci fluttuanti, conosciute come Orb, di colore  rosso o bianco. Sono stati anche segnalati degli strani rumori dal custode del cimitero che, nel 2014, affermò di udirli provenire dalle spesse lastre di marmo delle tombe, come se dal sottosuolo qualcuno desse dei pugni come a volersi aprire un varco verso l'esterno, rumori che, a sua detta, duravano anche svariati minuti. 
Queste leggende, questi racconti e queste testimonianze, purtroppo, oltre a portare pubblicità a Streaton e al cimitero stesso, portano anche vandali e ragazzini curiosi che si intrufolano di notte alla ricerca di un fantasma da avvistare o lapidi da danneggiare. Per questo motivo, i residenti e la polizia locale hanno unito le forze e, soprattutto la sera, si affiancano a vicenda per pattugliare il cimitero ed evitare incursioni indesiderate.

29 luglio 2021

Il caso Enfield




Tra i casi di cui si interessarono i famosissimi demonologi Ed e Lorraine Warren, ci fu il presunto caso di Poltergeist, avvenuto nell'agosto 1977 a Enfield, in Inghilterra, e che riguardò l'abitazione al 284 di Green Street, in cui viveva la famiglia Hodgson, composta dalla madre Peggy (divorziata) e dai suoi quattro figli: Janet, Margaret, Pete e Jimmy. I primi fenomeni si manifestarono la sera del 31 agosto, quando le due figlie di Peggy, Janet e Margaret, mentre stavano per andare a letto, udirono dei colpi provenire da dietro la cassettiera della loro camera. 
Peggy, sentendo questi rumori, corse in camera delle ragazze per rimproverarle, ma quando entrò le vide spaventate in un angolo. Dopo qualche minuto la cassettiera si spostò da sola, Peggy la sistemò al suo posto, ma poco dopo si spostò di nuovo, mentre dei pesanti colpi alle pareti venivano uditi chiaramente da madre e figlie. Un altro evento, avvenuto sempre nella stanza delle ragazze: il letto di Janet sobbalzava, ma le sorelle in quell'occasione credettero che fosse uno scherzo e non diedero peso alla cosa, così come fece la madre quando Peggy le raccontò dell'accaduto. 
Una notte, i rumori erano così forti che tutta la famiglia si spaventò al punto da decidere di uscire di casa e chiedere aiuto ai vicini, che furono anche loro testimoni di questi rumori insoliti. Successivamente Peggy chiamò la polizia, che non credette alla sua storia pensando che fosse uno scherzo da parte dei figli di Peggy. Nonostante l'incredulità, gli agenti interrogarono comunque tutti i membri della famiglia Hodgson  nella loro casa, per capire meglio la situazione. Durante uno di questi interrogatori una poliziotta, Carolyn Heeps, vide con i suoi stessi occhi la sedia che si trovava al suo fianco muoversi da sola, sollevarsi da terra e spostarsi verso destra di quasi un metro. 
La famiglia e i vicini, ancora sotto shock, non sapevano come affrontare questi strani episodi, specialmente dopo la polizia, al termine del controllo e delle domande, non era riuscita a trovare nessuna spiegazione plausibile, scartando immediatamente l'ipotesi dello scherzo. 
Janet, che a quei tempi aveva 11 anni, fu la vittima principale di questi eventi e si suppose che tali manifestazioni fossero in qualche modo legate al fatto che aveva appena avuto il suo primo ciclo mestruale.
La ragazza, durante la notte, veniva strattonata, spinta e perseguitata fisicamente da un'entità oscura che le faceva del male, le strappava di dosso le lenzuola ed i cuscini mentre dormiva ed a volte la faceva levitare dal materasso in maniera violenta, come se fosse lei stessa a sbalzare fuori, fino a finire sul pavimento.




Tempo dopo, Janet cominciò a parlare con una voce non sua. Durante questi episodi, diceva di essere un'entità malvagia e che il suo nome era Bill Wilkins, morto in quella casa anni prima.


Bill Wilkins

Quando Janet parlava per conto di questo Bill, era come se riuscisse a leggere la mente di chi aveva di fronte e quando gli chiedevano come avesse fatto a morire, rispondeva: "Sono diventato cieco, poi ho avuto un'emorragia, mi sono addormentato e sono morto su una sedia nell'angolo al pianterreno". Di seguito, il video della registrazione di Janet che parla con la voce di Bill:




Dopo qualche giorno Peggy e i figli, stanchi e spaventati, chiamarono il Daily Mirror per chiedere aiuto. Il 4 settembre 1977, in casa Hodgson arrivarono il reporter Douglas Bence e il fotografo Graham Morris. I due notarono subito appena entrati che la famiglia era terrorizzata e durante la loro permanenza nella casa anche loro assistettero a degli eventi strani. Nello specifico, nella camera delle ragazze, alcuni giocattoli si misero a volteggiare per la stanza. Morris provò a fotografare l'evento,  ma la foto non riuscì a rendere al meglio ciò che era realmente accaduto, in più Morris, nel tentativo di scattare la foto, era stato colpito sulla fronte da uno questi giocattoli.

A sinistra: il fotografo Graham Morris, a destra: in alto il reporter Douglas Bence e 
in basso l'investigatore del paranormale Maurice Grosse.


Morris e Bence dissero a Peggy di contattare la Society for Psychical Research (SPR) per capire meglio la loro situazione, dato che tutti i testimoni di questi strani fenomeni erano increduli, spaventati e non trovavano una spiegazione razionale. La SPR, per analizzare il caso, mandò Maurice Grosse, che scoprì che l'uomo di nome Bill Wilkins aveva davvero vissuto nella casa degli Hodgson prima di loro e che era realmente morto nelle stesse circostanze descritte da Janet. A raccontargli tali fatti era stato Terry Wilkins, il figlio di Bill. Terry fu anche sottoposto all'ascolto della registrazione in cui Janet parlava con la voce del "fantasma". Dopo averla ascoltata, confermò che la voce era quella di suo padre.
Maurice Grosse cominciò ad analizzare la vicenda degli Hodgson e durante la sua permanenza nella casa documentò i diversi fenomeni che accaddero, dai battiti sui muri ai fiammiferi che si accendevano da soli nella loro scatola, dai letti rovesciati alle sedie ribaltate, fino a quando vide Janet lievitare da terra. Con tutti questi avvenimenti documentati, Morris e, in generale, l'SPR,identificò questi fenomeni come poltergeist
La famiglia Hodgson, ancora vittima di eventi paranormali, chiese aiuto ai media, ai membri della chiesa, ai medium e a chiunque fosse in grado di poterla aiutare. 




Nel 1978 vennero contatti Ed e Lorraine Warren, che dopo una breve perlustrazione dell'abitazione furono d'accordo sulla veridicità dei fatti di natura paranormale. In questo caso i Warren non ebbero un ruolo importante come invece fu narrato nel film The Conjuring - Il caso Enfield (liberamente ispirato alla storia vera), il loro ruolo si limitò infatti solo alla verifica della veridicità del caso. Il 25 luglio 1978, Janet venne ricoverata nel reparto psichiatrico del Maudsley Hospital, dove venne confermato che non soffriva di alcuna patologia. In sua assenza, in casa i fenomeni proseguirono, seppur in misura inferiore, e tornarono forti come prima al suo ritorno. Inoltre, si scoprì che Janet aveva giocato con la tavola Ouija con sua sorella poco prima che le attività paranormali iniziassero, attività che, fortunatamente, due anni dopo cessarono da sole.
Di seguito, l'intervista fatta dai testimoni presenti durante gli eventi in questione:




Nel 2016 nelle sale cinematografiche uscì The Conjuring 2 - Il caso Enfield, di cui, in basso, potete vedere il trailer.




09 luglio 2021

La famiglia Snedeker

 



La storia della famiglia Snedeker fu oggetto di indagini da parte dei più famosi demonologi: Ed e Lorraine Warren, che ne scrissero un libro dal titolo "In a Dark Place: The Story of a True Haunting", ripubblicato nel 1992 con il titolo, più "corto": "In a Dark Place".
Nel 1986 la famiglia Snedeker si trasferì al 208 di Meriden Avenue, Southington , nel Connecticut. Era una famiglia piuttosto numerosa: i coniugi Alan e Carmen avevano 4 figli, 3 maschi (di 13, 11 e 3 anni), una figlia divorziata  e due nipoti. Il motivo del loro trasferimento era dovuto al problema di salute legata al figlio Philip di 13 anni, che purtroppo soffriva di un cancro che attaccava il sistema immunitario, noto come Linfoma di Hodgkin. Il trasferimento fu necessario perchè il ragazzo era in cura presso L'UConn Health Center per via della sua malattia e dopo alcune ricerche la famiglia decise di prendere in affitto una abitazione chiamata "Hallahan Home", situata a circa 5 km dall'ospedale.

Hallahan Home

I coniugi Snedeker erano molto soddisfatti della scelta della loro nuova dimora, in quanto l'affitto era molto basso e la casa era grande e ben curata, l'ideale per una famiglia numerosa come la loro. Ben presto, però, scoprirono una cosa molto inquietante legata all'edificio: vent'anni prima, infatti, veniva usato come casa funeraria, dove i cadaveri venivano sistemati e preparati per il funerale.
Non trascorse molto tempo prima che iniziarono a manifestarsi eventi sovrannaturali.
Philip, il figlio maggiore, occupava la stanza al piano di sotto insieme al fratello Bradley,  mentre il resto della famiglia occupava il piano superiore. Philip raccontò subito di vedere delle strane ombre aggirarsi lì, folate d'aria gelida nella stanza anche se le finestre erano chiuse e un rumore "simile a quello di un intenso sbattere di ali".
La famiglia all'inizio non credette alle parole del ragazzo, credendo si trattassero di allucinazioni dovute ai pesanti farmaci che assumeva, dato che la terapia a cui si sottoponeva era molto aggressiva e a ogni ciclo era come se venisse svuotato di tutte le sue forze, al punto da non riuscire ad alzarsi dal proprio letto.
Per diverse settimane gli Snedeker non badarono a cosa dicesse il ragazzo, anche se cominciavano a notare che alcune cose sparivano o venivano ritrovate rotte e la notte avevano quasi tutti degli orribili incubi e la sensazione di essere spiati. 
La situazione iniziò a preoccuparli quando Philip cominciò a trovare interesse verso i libri esoterici che il padre teneva nella sua libreria e a scrivere dei versi legati alla sofferenza e alla morte.
Sentendosi solo e soprattutto soffrendo per il fatto di non essere creduto dalla sua stessa famiglia, poco a poco divenne sempre più introverso e silenzioso, per poi sfociare in attacchi aggressivi e violenti. Un giorno, al culmine di uno dei suoi attacchi di paranoia, bussò ai vicini chiedendo loro una pistola, affermando di voler uccidere il padre. Da quel giorno in poi tutta la famiglia iniziò a pensare che in casa non fossero soli perché cominciarono a manifestarsi eventi strani e violenti. La nipotina per diverse notti scappò dalla sua cameretta urlando, raccontando che mentre era nel letto qualcuno da sotto l'afferrava e che questa cosa era accaduta più volte. Inutile dire che nella stanza, oltre lei non ci fosse nessuno. Diceva anche di sentire rumori provenire dall'armadio e di vedere i suoi pupazzi fissarla da sopra le mensole.
La signora Snedeker, Carmen, notò invece una perdita dalle tubature della cucina, dal colore rosso sangue, che si era allargata in poco tempo a macchia d'olio per tutta la stanza e il soggiorno. La colpa della perdita fu attribuita ai vecchi tubi, che arrugginendosi e bucandosi provocarono quella "macchia ferrosa" d'acqua nell'appartamento, tubi che successivamente furono sostituiti. 
Nei giorni successivi, in più occasioni,  venne aggredita e scaraventata al suolo da una forza invisibile, ritrovandosi con graffi e lividi in tutto il corpo e molti oggetti vicino a lei in quel momento cadevano al suolo senza motivo. Un giorno notò che queste aggressioni avvenivano quando sgridava suo figlio Philip. Poi anche lei cominciò a vedere un'ombra nera in casa, che la seguiva in ogni stanza. A volte l'ombra era talmente nitida da poterne vedere quasi i lineamenti, come da lei stesso raccontato:
"Era molto magro, aveva un volto squadrato e spigoloso, pochi capelli e occhi neri come la pece. Portava piccoli occhiali rotondi ed il suo sorriso era larghissimo e inquietante"
Si scoprì anche che uno degli addetti che vi lavorava quando era una casa funeraria praticava atti di necrofilia.
Alan, il marito, era spesso fuori per lavoro e non credeva alle storie raccontate dalla famiglia. Quando un giorno anche lui fu protagonista di questi eventi, come quadri che cadevano da soli, risate inquietanti
nei corridoi e un'ombra minacciosa che correva lungo i muri, decise di contattare i coniugi Warren. I coniugi arrivarono nella casa e dopo un breve sopralluogo dissero subito che la casa era infestata da presenze demoniache e che avevano trovato nel sofferente Philip un varco per poter accedere al nostro piano di esistenza. I Warren dissero anche che in quella casa si erano praticati riti satanici e sedute spiritiche; nell'Hallahan Home vi dimorava il male puro. Gli Snedeker furono ospitati nel programma di John Zaffis, noto conduttore televisivo, e con l'aiuto dei coniugi Warren ottennero l'attenzione a cui miravano. Di seguito, il video dell'intervista alla famiglia Snedeker.


Il 6 settembre del 1988 i coniugi Warren, con l'aiuto di un esorcista, praticarono un esorcismo nella casa e tutte le manifestazioni demoniache parvero sparire. L'esorcismo, però, durò solo poche settimane, dopodiché i fenomeni ricominciarono ancora più intensi. La famiglia Snedeker, a quel punto, fu costretta a trasferirsi. 
Philip morì nel gennaio del 2012 a 38 anni. Nell'Hallahan Home si susseguirono diversi inquilini, ma nessuno di loro ebbe mai problemi. 
Le vicende vissute dalla famiglia Snedeker divennero ben presto di dominio pubblico e come in tutte le storie del genere, ne furono tratti libri e film.
Nel 2009 nelle sale cinematografiche uscì il film Il Messaggero -The Haunting in Connecticut, liberamente ispirato ai presunti eventi paranormali avvenuti alla famiglia Snedeker. Di seguito il trailer:



Il film racconta la storia di Matt, figlio adolescente di Sara e Peter Campbell, malato cancro che si sottopone a una cura sperimentale. Per essere più vicino all'ospedale, i genitori affittano una vecchia casa nel Connecticut. Matt, una volta trasferiti nella nuova abitazione, inizia a soffrire di tremende allucinazioni. 

07 luglio 2021

Amityville: la casa degli orrori

 






112 Ocean Avenue. Alla quasi totalità di voi, leggendo questo indirizzo di New York, non verrà in mente nulla di particolare, ma se aggiungiamo che la località di cui stiamo parlando è Amityville, vi si aprirà nella mente una miriade di collegamenti, tutti, o quasi, riferiti agli omonimi film dell'orrore basati su fatti realmente accaduti che hanno avuto luogo in una, all'apparenza, anonima casa in stile coloniale.
La casa, infatti, nel 1974 fu teatro di uno dei più efferati omicidi mai avvenuti, in cui ben sei componenti della famiglia DeFeo persero la vita per mano di uno dei figli, Ronald.
I DeFeo avevano acquistato l'abitazione nel 1965 dai Riley, i precedenti proprietari, che a loro volta l'avevano acquistata dalla figlia dei coniugi Moynahan, i quali l'avevano fatta costruire nel 1924.
La famiglia DeFeo era composta da marito e moglie e cinque figlii: tre maschi e due femmine. Uno dei maschi era il già citato Ronald, detto "Butch", il cui carattere estremamente violento e antisociale non era certo addolcito dall'uso massiccio di droghe e alcol. Le minacce di morte al padre, superficialmente considerabili come semplici sfoghi di rabbia, divennero realtà quando alle 03:15 del 13 novembre 1974, Ronald lo uccise a fucilate, seguito dalla madre e dal resto della sua famiglia.
Nessuno dei vicini, nell'isolato, udì il rumore dei colpi di fucile sparati dal ragazzo, né tanto meno eventuali urla da parte dei suoi familiari che, a quanto pare, furono uccisi uno dopo l'altro senza mai destarsi dal sonno.
Ronald aveva dichiarato durante il processo che il padre, precedentemente, aveva chiesto l'aiuto di un  esorcista e che questo avrebbe effettivamente compiuto un esorcismo nella casa, durante il quale le porte sbatterono da sole.
Il ragazzo aveva inoltre dichiarato che le tubature idriche scoppiavano senza motivo, di punto in bianco, e che nei giorni precedenti all'omicidio si trovava in uno stato confusionale e di paranoia che, a suo dire, non aveva a che fare con le droghe di cui faceva uso.

Ronald DeFeo Jr in una foto segnaletica



Sempre durante il processo, fu ricostruito l'omicidio: con un fucile calibro 35 aveva sparato due colpi a ognuno dei genitori, mentre per i fratelli, compreso il più piccolo di nove anni, ne aveva sparato uno soltanto.
Il 21 novembre 1975 fu dichiarato colpevole di omicidio di primo grado e condannato a scontare 25 anni di carcere per ognuna delle vittime, per un totale di 150 anni.
La difesa aveva provato a fare leva sul'infermità mentale, basandosi sull'abuso di droghe e alcolici del ragazzo e a un disturbo psichico e lo stesso Ronald aveva dichiarato di aver ucciso la propria famiglia spinto da alcune voci insistenti nella sua testa, ma l'accusa riuscì a dimostrare che nonostante tutto questo, era ben capace di intendere e di volere.
Ronald DeFeo Jr. morì all'età di 69 anni il 12 marzo del 2021, nel penitenziario di Albany, e le cause della sua morte appaiono sconosciute.


La famiglia Lutz



Nonostante questo tetro epilogo, la casa di Amityville non rimase vuota a lungo. Il 18 dicembre 1975, infatti, a neanche un mese dopo la condanna per omicidio di Ronald DeFeo, una famiglia composta da marito moglie e tre figli (avuti dalla donna da una precedente relazione), i Lutz, ne divenne proprietaria e vi andò ad abitare.
Il 14 gennaio dell'anno successivo, dopo appena 28 giorni, i Lutz nel cuore della notte ne fuggirono terrorizzati senza più farvi ritorno.
In quei giorni, dichiararono i Lutz, erano accaduti parecchi avvenimenti inquietanti: il prete chiamato a benedire l'abitazione era stato schiaffeggiato al piano superiore da qualcosa di invisibile e aveva udito una voce intimargli di andarsene, sciami di mosche infestavano una delle camere, sostanze gelatinose verdastre trasudavano dalle pareti, gli ospiti erano testimoni di strani rumori, odori nauseabondi, sensazioni di disagio, i ragazzi litigavano perennemente tra di loro spinti da un odio incontrollabile, il marito, George, si svegliava tutte le notti alle 03:15, l'ora in cui Ronald aveva ucciso la sua famiglia; nel bel mezzo della notte la porta d'ingresso sbatteva violentemente sebbene fosse stata chiusa a chiave.
E ancora: George una notte vide la moglie levitare sul letto, fu testimone di strane ombre intorno alla casa, trovò i mobili ammassati su una parete, vide in più di un'occasione un paio di occhi rossi spiarlo dalla finestra.
Gli ultimi giorni della loro permanenza nella casa di Amityville furono abbastanza confusi e la famiglia da allora rifiutò di parlare volentieri di quel periodo, tranne che per un particolare: George stava iniziando a sentire delle voci nella sua testa, voci che, proprio come avvenne con Ronald, gli dicevano di uccidere la sua famiglia.
Di questa storia se ne occuparono persino i coniugi Warren, famosi demonologi e investigatori del paranormale, con all'attivo migliaia di casi.
Il 24 febbraio 1976, con al seguito una troupe televisiva, entrarono nella casa e Ed Warren affermò in quell'occasione di aver percepito una presenza fortemente negativa nel locale scantinato.
I Warren tornarono nell'abitazione del 112 di Ocean Avenue il 6 marzo dello stesso anno, stavolta affiancati da alcuni esperti del paranormale e dai reporter. Fu eseguita al piano di sopra una seduta spiritica alle 03:15 e Lorraine Warren percepì una forza demoniaca molto intensa, forse la più forte di quelle percepite in quel momento.
Sempre nel 1976, Gene Campbell, fotografo professionista, scattò diverse fotografie al piano superiore. Lo sviluppo di queste ultime non rivelò nulla di interessante, tranne che per una sola foto: in questa, un bambino dagli occhi "bianchi", forse dovuti alla sovraesposizione al flash, si affaccia timidamente da una delle camere. Inutile dire che in quel momento, con Campbell, non ci fosse nessuno, e che quest'ultimo si era accorto del bambino solo dopo aver sviluppato le foto. La somiglianza del bambino con il piccolo John Matthew DeFeo, come potete vedere voi stessi, è impressionante.

In alto, il bambino fotografato da Campbell; in basso, il piccolo John


Nonostante la pessima fama che la casa si era fatta in così poco tempo, venne comunque acquistata nuovamente, stavolta da Jim e Barbara Cromarty, che per allontanare i curiosi e i turisti di "luoghi del brivido" che affollavano costantemente il loro giardino, tempestando di foto il "luogo del crimine", la ridipinsero totalmente di bianco (inizialmente il piano superiore era dipinto di nero) e la ristrutturarono parzialmente, soprattutto per quanto riguarda le finestre a forma di quarto di cerchio che fin troppo somigliavano a uno sguardo malvagio puntato sul circondario, che furono modificate in delle classiche finestre squadrate. Cambiarono persino l'indirizzo, che da 112 Ocean Avenue fu trasformato in 108 Ocean Avenue.
I Cromarty non furono gli ultimi proprietari: nel 1987 venne venduta agli O'Neil, nel 1997 a Brian Wilson e nel 2010 dai coniugi D'Antonio. Ognuno dei proprietari apportarono delle modifiche, come creare un solario e riempire di terra la piscina dei DeFeo, e col tempo anche i curiosi diminuirono sensibilmente.
Negli anni, la storia dei Lutz fu oggetto di controversie, vennero persino accusati di aver inventato tutto quanto a tavolino per avere un riscontro mediatico e, perchè no, anche economico, ma il dubbio, a oggi, rimane.
In quasi cinquant'anni, sulla casa di Amityville, uscirono svariati libri e diversi film, tutti volti a ricostruire o interpretare, più o meno fedelmente, gli avvenimenti che coinvolsero la famiglia DeFeo o i Lutz.


La casa di Amityville oggi




Articolo di giornale del'epoca

30 settembre 2020

L'infestazione di casa Smurl

 




I protagonisti di questa terribile storia sono i coniugi Jack e Janet Smurl: la loro abitazione, infatti,  fu teatro di una delle più orrende e famose infestazioni d'America.
Nel 1972 l'uragano Agnese devastò gran parte della Pennsylvania, precisamente nella zona nord-orientale, costringendo la famiglia Smurl a lasciare la loro casa di Wilkes-Barre, che ricadeva proprio nella zona colpita dall'uragano. Nel 1973 i genitori di Jack, John e Mary Smurl, acquistarono una casa per 18.000 dollari in West Pittston.
La casa in questione era un duplex; John e Mary Smurl vivevano nell'appartamento di destra, mentre Jack e Janet in quello di sinistra con le figlie Down e Heather.
Le vicende che portarono ad affermare che casa Smurl fosse una delle più infestate d'America accaddero tra  il 1974 e il 1989.
In questo lasso di tempo, nonostante ben tre esorcismi e le indagini da parte dei famosi demonologi Ed e Lorraine Warren, i fantasmi che infestavano la casa non furono mai stati scacciati.
Nel mese di gennaio del 1974 una strana macchia comparve sulla moquette nuova dell'appartamento di Jack e Janet Smurl. Il televisore esplose e andò in fiamme, dai tubi iniziò a fuoriuscire acqua, anche se erano stati sistemati da poco in seguito a lavori di ristrutturazione; sul lavandino, sulla vasca e sul parquet furono rinvenuti profondi graffi.
Nel 1975, la figlia maggiore, Down, disse di vedere delle persone vicino alla sua camera da letto.
Nel 1977 gli Smurl avanzarono l'ipotesi che la loro casa fosse infestata, anche in seguito alla continuazione di strani eventi che accadevano tra le sue mura: lo sciacquone del water veniva tirato anche se non c'era nessuno, si sentiva un rumore di  passi che salivano e scendevano le scale, i cassetti si aprivano e si chiudevano da soli, la radio si accedeva e si spegnava anche se la spina era staccata dalla presa, le sedie scricchiolavano e oscillavano come se qualcuno ci fosse seduto sopra.
Nei mesi seguenti la situazione non fece che peggiorare: un orrendo odore acido di putrefazione iniziò a  permeare tutta casa, Jack sentiva addirittura come se una mano invisibile lo accarezzasse. Nel giro di poco sarebbero nate le gemelle Shannon e Carin.
                                                      

Famiglia Smurl



Nel 1985 la situazione precipitò: questi disturbi si trasformarono in vere esperienze spaventose.
In casa Smurl la temperatura era sempre bassa, anche nei mesi più caldi, un giorno John e Mary sentirono delle voci dall'appartamento di Jack e Janet che pronunciavano oscenità, ma nell'appartamento in questione, in quel momento, non c'era nessuno.
Nel mese di febbraio, Janet, trovandosi nello scantinato, sentì qualcuno che la chiamava per nome, ma in casa era l'unica presente.
Sempre nello stesso anno, in cucina, Janet di colpo sentì che la temperatura si era fatta ancora più bassa, si voltò e di colpo gli apparve un'ombra di forma umana, ma priva di tratti somatici, che attraversava la cucina e spariva attraversando il muro che separava il suo appartamento da quello dei genitori di Jack, comparendo a Mary.
Da quel momento in poi, l'attività spiritica in casa Smurl aumentò sia di frequenza che di intensità.
Un ventilatore da soffitto piombò a un soffio da Shannon, rischiando di ucciderla; quella sera la ragazzina avrebbe dovuto prendere la cresima.
Una notte Janet venne tirata fuori dal letto senza che Jack poté far nulla, perché si sentiva come paralizzato; sulle pareti vennero rinvenuti dei graffi tipo artigli; un'altra notte Shannon venne pure lei tirata fuori dal letto e fatta cadere giù per le scale.
Neppure i vicini furono  risparmiati, molti di loro sentivano urla e rumori strani che provenivano dalla casa anche quando la famiglia Smurl non era presente.


Ed e Lorraine Warren


Nel gennaio del 1986, Janet sentì parlare di una coppia di nome Ed e Lorraine Warren, ricercatori e demonologi di Monroe, Connecticut, e decise di contattarli. I Warren decisero di farsi accompagnare da Rosemary Frueh un'infermiera con poteri pschici. Dopo mesi di indagini e svariate domande da parte dei Warren (chiese loro se si fossero mai occupati di satanismo, occultismo o se avessero mai usato una tavola Ouija, domande alle quali gli Smurl risposero di no), questi ultimi, affiancati dalla Frueh, visitarono la casa stanza per stanza, senza tralasciare nulla. Alla fine della loro "ispezione", comunicarono alla famiglia di aver percepito quattro entità distinte: tre erano spiriti maligni, mentre il quarto era un demone. I Warren, non avendo alcuna prova sul fatto che la famiglia Smurl avesse attirato queste entità nell'abitazione, arrivarono all'ipotetica conclusione che il demone era già presente in casa prima di loro e che, fino al momento del loro arrivo, era rimasto dormiente, risvegliandosi in seguito alla loro presenza e nutrendosi dell'energia delle due figlie in età puberale.


I coniugi Warren durante una indagine nel corso della loro carriera


I Warren provarono due volte a provocare volontariamente il demone, diffondendo canti religiosi, recitando preghiere e spargendo acqua santa. Dopo una reazione che si materializzò in cassetti spalancati e uno specchio che ondeggio per pochi secondi, i coniugi Warren pensarono di averlo sconfitto.



La prova fotografica di una delle tante manifestazioni dell'entità
                                        

Settimane dopo, Jack venne violentato da un'entità dalle sembianze di una donna anziana e il corpo di una giovane dalla pelle scagliosa. Quando provò a descriverla disse che i suoi occhi erano rossi e le sue gengive erano verdi. Anche sua moglie Janet venne violentata sessualmente, affermando di sentire grugniti di maiale provenire dall'interno delle pareti per tutto il tempo della violenza.
La famiglia Smurl chiese aiuto parecchie volte alla chiesa di Scranton, senza però ottenere alcun aiuto da essa.
I Warren presentarono alla famiglia Smurl padre Robert Mckenna, un prete tradizionalista che aveva rifiutato di attenersi ai cambiamenti politici della Chiesa emanati dal secondo Consiglio del Vaticano e che aveva fatto più di 50 esorcismi per i Warren.
Padre Mckenna fece l'esorcismo in casa Smurl, ma non ottenne alcun risultato, anzi, fece infuriare ancora di più le quattro entità e lo stesso esito lo ebbe facendo un secondo esorcismo poco tempo dopo.
Dopo tanti aiuti  rifiutati da parte della Chiesa, gli Smurl si fecero intervistare da Richard Bey per una trasmissione locale di Philadelphia dal nome La gente sta comunicando, per chiedere nuovamente aiuto.
Poco tempo dopo, Jack disse di aver visto una creatura gigantesca che assomigliava ad un maiale e Janet venne aggredita nuovamente da una delle quattro entità, che la lanciò contro una parete. Subito dopo una mano emerse dal materasso afferrandola dal collo.


L'interno della casa Smurl


Nel 1986, dopo che i coniugi Smurl rilasciarono un'intervista ad un quotidiano locale chiedendo aiuto, la loro casa fu presa d'assalto dai giornalisti e turisti, tra curiosità e scetticismo. Secondo alcuni giornalisti e vicini, la famiglia, che non navigava nell'oro, stava inventando tutto quanto per ottenere somme di denaro.
L'infestazione in casa Smurl, intanto, continuava. La famiglia fu contattata dalla medium Mary Alice Rinkman, che esaminò la casa e confermò che questa era infestata da quattro spiriti, dando così ragione alla tesi dei Warren.
Identificò due delle quattro entità: una riteneva che fosse una donna anziana di nome Abigail e che fosse imprigionata in un armadio, mentre la seconda era Patrick, un uomo con enormi baffi che aveva assassinato sua moglie e il suo amante e che per tale crimine era stato impiccato dalla folla. La terza non riuscì a identificarla, mentre percepì la quarta come una forte e predominante entità maligna.
Nei giorni a seguire, la più piccola delle figlie dei coniugi Smurl, Carin, fu colta da una forte febbre la cui origine era sconosciuta e che per poco non la portò alla morte, mentre la sorella maggiore Down fu quasi violentata dalla presenza diabolica, come era accaduto ai suoi genitori.
La famiglia Smurl contattò nuovamente i Warren, Janet e Mary fecero vedere a Ed Warren dei segni vistosi di tagli e di morsi sulle loro braccia. Ed spiegò che loro erano nella seconda fase demoniaca denominata oppressione. I coniugi Warren, infatti, erano convinti che le infestazioni demoniache si distinguessero in tre fasi: la prima era l'infestazione , la seconda, quella che stavano vivendo gli Smurl, era l'oppressione, la terza era la possessione.



Le "tre fasi", foto tratta dal film The Conjuring

La Famiglia capì che non avrebbe mai potuto cambiare casa perché il demone li avrebbe seguiti ovunque; li aveva infatti accompagnati persino nei loro viaggi in campeggio al fiume Poconos e aveva infastidito Jack anche sul lavoro.
Sempre nel 1986, un prete della locale diocesi decise di trascorrere due notti nella casa degli Smurl, ma durante la sua permanenza non aveva notato nulla di strano.
Padre Mckenna decise di fare quindi un terzo esorcismo nella casa e questa volta il rituale sembrò funzionare, visto che non vi furono più manifestazioni per circa tre mesi.
Nel Natale del 1986 Jack vide nuovamente il demone, sentendosi spaventosamente vicino al terzo stadio, la possessione. Afferrò il suo rosario, chiuse gli occhi e cominciò a pregare, sperando che ciò potesse servire a scacciare il demone.
Purtroppo non fu così: le manifestazioni ripresero in maniera ancora più frequente, l'odore di marcio tornò a farsi molto forte e ci furono ulteriori aggressioni ai danni della famiglia Smurl.
Stanca fisicamente e mentalmente, la famiglia perse ogni speranza e nel 1987 si trasferì nuovamente a Wilkes-Barre, in Pennsylvania.
Dopo l'abbandono della famiglia Smurl, nel 1988 la signora Debra Owens si trasferì nella loro ex casa. La signora disse ai giornalisti di non aver mai avuto manifestazioni paranormali.
Nel 1988 la Chiesa compì un quarto esorcismo sugli Smurl, dando finalmente loro la pace e la serenità tanto desiderata.
Le vicende  avvenute in casa Smurl furono trascritte in un libro uscito nel 1986 dal titolo "The Haunted".
Nel 1991 una versione del libro uscì nelle sale cinematografiche, mentre in Italia venne proiettata col titolo "La Casa Delle Anime Perdute"


Locandina del film del 1991


Trama del film: Gli Smurl, tipica famiglia americana nella Pennsylvania di fine anni 70, sono costretti a trasferirsi in una nuova casa a seguito della devastazione causata dall'uragano Agnese. Malauguratamente la nuova dimora risulterà infestata da entità soprannaturali maligne.
Nel caso vengono coinvolti i noti coniugi Warren.



27 maggio 2020

Stanley Hotel: l'albergo maledetto che ha ispirato l'Overlook Hotel di "Shining" tra mito e realtà






Il nome Stanley Hotel sicuramente non vi dirà niente di che, ma se venisse chiamato con il nome che più lo ha reso famoso al mondo intero, Overlook Hotel, i vostri occhi si illumineranno e si sgraneranno dal terrore al pensiero del film di cui si è reso protagonista assoluto: Shining.
A dirla tutta è l'omonimo romanzo di Stephen King ad averlo reso un'icona immortale dei luoghi infestati, ma grazie al film di Kubrick (che, dal romanzo, a essere sinceri, si è discostato parecchio sia come trama che come contenuti), questo albergo del Colorado, con le sue 140 camere, è riuscito a impersonare le paure di milioni di persone, tra agorafobia (che a differenza di quello che si pensa non è esclusivamente la paura degli spazi aperti, ma di tutti quei luoghi, aperti o chiusi che siano, da cui è difficile, se non impossibile, scappare o ricevere aiuto immediato), allucinazioni, presenze sinistre, fantasmi, psicosi e quanto di più terrificante si possa materializzare in un albergo all'apparenza tranquillo e accogliente.
Ma quanto di vero c'è dietro la leggenda dello Stanley/Overlook Hotel?
Lo stesso Stephen King, che si trovò a soggiornare allo Stanley in un periodo in cui era prossimo alla chiusura invernale (e quindi quasi deserto), raccontò di aver fatto un sogno terribile, in cui una manichetta antincendio inseguiva uno dei suoi figli attraverso i corridoi dell'hotel.
Svegliatosi di soprassalto, si accese una sigaretta contemplando il panorama montuoso che si vedeva dalla finestra della sua camera, iniziando a delineare quello che sarebbe diventato un vero e proprio capolavoro della letteratura di genere e non.
King non fu l'unico ad avere avuto una "brutta esperienza" durante la sua permanenza allo Stanley Hotel e la famosissima camera "237", non solo in realtà è la "217" (rinominata "237" nell'adattamento cinematografico per paura che la gente, dopo aver visto il film, non avesse voluto più soggiornarvi; la "237" in realtà non esiste) fu oggetto di un grave incidente che interessò la capo governante dell'epoca, Elizabeth Wilson, la cui lanterna, accesa all'interno della camera, esplose causando il cedimento del pavimento e facendola precipitare al piano di sotto. La donna ne uscì con le caviglie rotte, ma per fortuna sopravvisse all'incidente.


una immagine della camera 237 tratta dal film "Shining"


La nascita dello Stanley Hotel


Come e quando nasce lo Stanley Hotel? L'idea di costruire l'hotel venne a Freelan Oscar Stanley, che in seguito alle raccomandazioni del suo medico di respirare aria sana di montagna, acquistò un appezzamento di terreno sulle montagne del Colorado dal conte di Dunraven, un nobile di origini irlandesi, e vi costruì il suo albergo: lo Stanley Hotel.
Stanley accettava solo clientela appartenente all'alta società; in seguito alla Prima Guerra Mondiale il turismo subì un duro colpo e anche con la quasi totalità delle camere vuote, Stanley in persona, seduto nella hall, selezionava quel poco di clientela che decideva di soggiornare nella sua struttura, rifiutando coloro che non riteneva adatti.
Eppure lo Stanley Hotel, anche se poco conosciuto, ebbe ospiti illustri, soprattutto agli inizi del Ventesimo secolo, quali Theodore Roosevelt e Hirohito, l'imperatore del Giappone. Inutile dire che un hotel che venne completato nel 1909, e che quindi ha sul groppone qualcosa come 111 anni, ha visto al suo interno accadere un po' di tutto, dal sopravvivere a ben due guerre mondiali a incidenti e infortuni di vario tipo. Come tutte le cose che attraversano i secoli, acquisisce una sua dimensione, potremmo definirla una sua "personalità". Se questa affermazione vi sembra eccessiva, non vi resta che leggere il paragrafo seguente.


Le apparizioni


Si possono chiamare apparizioni, presenze e anche, perché no, fantasmi o spettri: sta di fatto che non fu soltanto Stephen King ad avere avuto un certo brivido lungo la schiena nel percorrere i suoi corridoi e attraversare i suoi saloni. 
Un esempio? Quando lo Stanley fu utilizzato come location per girare il film del 1994 Scemo & più Scemo, con Jim Carrey e Jeff Daniels, lo stesso Carrey, incuriosito dal romanzo di King, volle alloggiare nella camera 217. Dopo qualche ora, senza dare alcuna spiegazione plausibile, abbastanza scosso e stranito, chiese di cambiare immediatamente camera.
In tanti hanno riferito di aver visto presenze aleggiare sopra i loro letti nel bel mezzo della notte, o di aver sentito, nella sala da ballo, il suono del pianoforte di Flora Stanley, la moglie del proprietario da tempo deceduta.
Altri ancora riportano risate di bambini lungo i corridoi, come se si rincorressero di continuo in un gioco che non avrà mai fine.


Lucy


Una ragazzina di 13 anni che scappa di casa e si rifugia negli scantinati dello Stanley Hotel. Il personale addetto la scopre e la caccia fuori senza voler sentire ragioni. L'inverno si avvicina prepotente e fuori, di notte, il freddo è micidiale. Così Lucy muore assiderata, con il suo vestitino rosa, ed è così che ancora appare ai visitatori e agli inservienti, così come è anche stata immortalata dal gruppo di ghost hunters durante una notte passata nell'hotel, in cui a sinistra, di fianco a un ignaro "passante", si può scorgere la figura quasi eterea di una ragazzina con un abito rosa.
In molti giurano di vederla passare nei corridoi o giù, tra i locali manutenzione, quasi volesse rivendicare la sua presenza lì, una presenza la cui negazione le costò la sua giovane vita.

sulla sinistra, con l'abito rosa, la piccola Lucy


Paul


Un'altra presenza segnalata da parecchi turisti (e non) è quella riconducibile a Paul, un manutentore morto di crepacuore mentre spalava la neve fuori dall'hotel. Persino gli altri manutentori e le guide turistiche asseriscono che sì, Paul è ancora lì con loro e spesso si diverte a "interagire" con gli ospiti presenti.


La camera 401


Che ci crediate o meno, la camera più infestata dello Stanley Hotel non è la 217 (o 237, che dir si voglia), ma è opinione comune di più di un gruppo di ghost hunters che a vincere il premio di "camera più infestata dell'albergo" è la 401. In essa, un ladro fantasma, ruberebbe e sposterebbe oggetti di valore, voci e risate sveglierebbero i clienti nel bel mezzo della notte e il cupo rimbombo dell'ascensore adiacente contribuirebbe a guastare l'atmosfera già di per sé snervante.
Jason Hawes, fondatore della The Atlantic Paranormal Society, pernottando nella 401, dichiarò che durante la notte il suo letto si mosse, che le ante dell'armadio si aprirono e si chiusero più volte e che un vetro andò in frantumi.
Come se non bastasse, pare che tutto il quarto piano sia soggetto ad attività paranormali molto intense.


La sala da ballo


Come già accennato in precedenza, anche la sala da ballo non è esente da presenze e avvistamenti di attività paranormali. Il pianoforte della moglie deceduta di Stanley, risate di bambini, addirittura il direttore stesso raccontò ad alcuni ghost hunters che un tavolo, una volta, volò per aria, come sospinto da una forza invisibile.
Se per molti altri fenomeni i ghost hunters diedero la "colpa" al vento e alle vecchie tubazioni che attraversano i locali, per questa e per altre testimonianze non ci sono ancora spiegazioni plausibili.


Tra mito e realtà, lo Stanley Hotel continua ad affascinare e ad attirare come una calamita migliaia di turisti ogni anno, un po' grazie a Stephen King e grazie a Stanley Kubrick, che permisero al mondo di conoscere quanto affascinanti possano essere, a volte, un albergo e le sue storie.