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Voodoo

  Il termine voodoo (o vudù) significa spirito o divinità, da alcuni tradotto anche come "segno del profondo", e ad oggi il termin...

18 dicembre 2020

Agenda "Come sopravvivere a una apocalisse zombie" in vendita su Amazon

 





Girovagando su internet, e soprattutto su Amazon, in pieno periodo di regali, abbiamo notato questa simpatica agenda che ricalca lo stile di un manuale di sopravvivenza a una eventuale apocalisse zombie (come se questo 2020 non sia stato già pieno di disavventure).
Si tratta, in soldoni, di un taccuino, un libro di circa 143 pagine, dalle pagine tutte bianche e da utilizzare come meglio si crede, lasciando libero sfogo alla fantasia, magari incentrandosi sulla scrittura di uno pseudo-manuale sulla sopravvivenza. Una idea regalo sfiziosa che potrebbe accontentare gli appassionati dell'horror nella sua semplicità. Nel caso foste interessati a dargli una occhiata, vi lasciamo il link Amazon cliccabile. 
L'editore è Vib Books, che pare abbia avviato una linea di agende a tema per tutti i gusti, sempre in vendita su Amazon.
Ricordiamo sempre che eventuali segnalazioni su articoli a tema horror, recensioni e argomenti che vi piacerebbe fossero trattati in un post, potete effettuarle tramite uno dei nostri contatti dedicati visionabili in questa pagina.

17 dicembre 2020

Il pozzo dell'Inferno






 

Il 24 Maggio del 1970  un gruppo di scienziati Sovietici si recò nel distretto di Pechengsky, precisamente nella penisola di Kola, intento a realizzare un progetto molto ambizioso: perforare in profondità la crosta terrestre e studiarne la geochimica e la geofisica.
Questo sito venne scelto molto accuratamente per la perforazione, in modo da non importunare le persone con i rumori delle trivelle ma sopratutto da tutelarli da possibili scoppi di gas o da materiali pericolosi durante i lavori, che ebbero luogo dal 1978 al 1992. 
La penisola di Kola è un gigantesco basamento roccioso composto da graniti e minerali nato circa 3,5 miliardi di anni fa, cosa che lo rende di fatto uno degli strati più antichi della Terra e che convinse il gruppo di scienziati a studiarlo. 
Nei primi anni di scavi tutto proseguì senza problemi, arrivando a una profondità di 7 chilometri. Da quel momento aggiunsero una trivella aggiuntiva dal peso di 200 tonnellate e proseguirono con la perforazione.
La profondità massima si raggiunse nel 1989 con oltre 12 chilometri di profondità, traguardo che, oltre a stabilire un record mondiale (fino al 2008, anno in cui il pozzo petrolifero Al Shaheen, in Qatar, raggiunse i 12.289 chilometri di profondità, quello di Kola arrivava a 12.26), decretò anche la fine del progetto, avvenuta nel 1992, a causa delle temperature troppo instabili che rendevano, a loro volta, instabili anche gli strati rocciosi del pozzo.
Tra le tante scoperte riguardanti il pozzo di Kola, infatti, una delle più interessanti riguardava la sua temperatura: al di sotto dei 4 chilometri aumenta in maniera esponenziale, arrivando a 220 gradi centigradi una volta raggiunti i 12 chilometri di profondità.


Coperchio del pozzo di Kola


Ci sono due versioni sul perché vennero fermati i lavori. La versione scientifica afferma che il team fu costretto a fermarsi e a chiudere il buco perché, come detto in precedenza, la temperatura che avevano riscontrato era  molto più elevata di quanto avessero previsto, con il rischio che la trivella non potesse operare a queste temperature.

                                             


Un'altra versione secondo il Dottor Dimitri Azzacov, il geologo a capo del progetto, era, in contrapposizione a quella scientifica, molto più "fantasiosa": aveva affermato che la trivella si era messa a girare improvvisamente e in maniera inusuale, facendo pensare di avere raggiunto una cavità vuota. Notando attraverso i termometri che la temperatura stava aumentando, il team decise di sollevare la trivella, ma quello che vide era qualcosa che andava oltre il raziocinio. Azzacov sostenne di aver visto una creatura alata con enormi occhi cattivi apparire attraverso nuvola di fumo, urlando come un animale selvaggio prima di sparire nel nulla. Molti operai fuggirono dalla base, altri rimasero per indagare. Decisero di calare un microfono e altre strumentazioni nel pozzo, ma a causa delle alte temperature si sciolsero e si persero, ma non prima di riuscire a registrare un audio in cui si odono grida e lamenti umani.
La leggenda vuole che siano le anime condannate all'Inferno.



I primi a riportare questa versione dei fatti, nel 1989, furono un giornale finlandese e il Trinity Broadcasting Network, una  trasmissione televisiva evangelica.
La versione del Dottor Dimitri Azzacov fu smentita dalla società per cui lavorava asserendo che il dottore si era ammalato e aveva avuto delle forti allucinazioni.
Dopo che venne messo a tacere, di lui si persero le tracce pochi mesi dopo.
Di seguito, la registrazione: al minuto 3.00 potete sentire le presunte urla registrate dal team di Azzacov.


                       



Nonostante svariati scienziati tentarono di screditare Azzacov e smentire la registrazione, ascoltandola e analizzandola si ritrovarono essi stessi a doversi ricredere, come il professore norvegese Age Rendalen.
Questa registrazione, abbastanza inquietante sotto molti aspetti, primo fra tutti l'inspiegabilità di quelle urla a una tale profondità, hanno fatto sì che quello di Kola venisse ribattezzato il "pozzo dell'Inferno".

21 ottobre 2020

Shining: il gioco da tavolo

 




Halloween è alle porte, allora cosa c'è di meglio che ingannare l'attesa con uno dei giochi da tavolo basati su uno dei film più terrificanti in assoluto? Già sapete che stiamo parlando di Shining, un gioco in cui, impersonando i custodi del terrificante Overlook Hotel, dovranno resistere per più di quattro mesi senza impazzire e, ovviamente, senza lasciarci le penne.
L'atmosfera che si respira durante il gioco è proprio quella del film, con le carte che ne riproducono le scene più iconiche e un tabellone che rappresenta le varie aree dell'hotel.
Lo scopo del gioco, a cui possono partecipare dai 3 ai 5 giocatori, non è solo quello di sopravvivere: chi, nello svolgersi degli eventi, verrà posseduto dall'influenza malefica dell'hotel, dovrà dare la caccia agli altri custodi e ucciderli uno per uno.
Tutto può andare per il verso sbagliato da un momento all'altro, ritrovandosi tutti uno contro l'altro, oltre che contro l'hotel, il quale cercherà costantemente di mettere i bastoni tra le ruote a ognuno di voi e reclamare quante più anime possibile.
Per chi ha amato il film di Kubrick e le interpretazioni magistrali di Jack Nicholson, Shelley Duvall e del piccolo Danny Lloyd, alias Danny Torrance, o chi sta solamente cercando un cimelio da collezione (uno dei segnalini, o pedine, è nientemeno che la chiave della camera 237!) non può lasciarselo scappare.
Trovate il gioco da tavolo di Shining, completamente in italiano, in questo link di Amazon, quindi cosa aspettate? L'Overlook Hotel vi sta aspettando.







20 ottobre 2020

Calendario dell'Avvento di Halloween - Funko

 





Halloween si avvicina e per gli amanti dell'horror è come se fosse il "Natale prima del Natale", allora perchè non attenderlo con un vero e proprio calendario dell'Avvento?
Funko ha proprio quello che fa per voi, con questo countdown di 13 giorni ad Halloween le cui finestrelle da aprire, giorno dopo giorno, contengono 13 tra i più iconici personaggi dei film dell'orrore!
Freddy Krueger, Jack Torrance di Shining e la piccola Regan dell'Esorcista sono solo alcune delle riproduzioni che troverete, in perfetto stile Funko in miniatura; un articolo da collezione che non può certo mancare nell'attesa che la notte delle zucche torni a terrorizzarci.
Se siete interessati all'acquisto e godervi quindi questo conto alla rovescia a colpi di "Funko horror", trovate il calendario su questo link di Amazon a un prezzo scontato, anche se non si sa ancora per quanto tempo.
Non lasciatevi sfuggire l'occasione di accaparrarvi questo oggetto che rientra in assoluto tra i cimeli da collezione della Funko, in un colpo solo avrete ben 14 (in una finestrella troverete due miniature Funko delle sorelline di Shining) perfette riproduzioni da esporre o da custodire gelosamente in attesa che nel tempo salga inevitabilmente di prezzo e quindi di valore.
L'attesa per Halloween non è mai stata così spaventosamente divertente!





03 ottobre 2020

Jonathan Galindo: la nuova, pericolosa challenge che serpeggia tra i ragazzini via social

 




Questo non è il solito post che racconta storie dell'orrore e leggende metropolitane, neanche di serial killer passati alla storia per la loro efferatezza, ma riteniamo giusto parlarne, perchè quella di Jonathan Galindo, la nuova challenge che serpeggia pericolosa, insidiosa, tra i social e i gruppi chat dei ragazzini, è una storia purtroppo attuale.
Come con la Blue Whale e Momo, anche in questo caso si viene contattati su Whatsapp, su Telegram o su qualsiasi altro gruppo di ragazzini e adolescenti. Il contatto in questione sarebbe un certo Jonathan Galindo e si presenta con una foto, le cui sembianze ricordano particolarmente quelle di Pippo, il personaggio della Walt Disney, ma molto più "umanizzato". 
I ragazzini ne hanno paura, perchè a quanto pare, le richieste di questo profilo sotto mentite spoglie, portano alla morte di chi si presta a volerne seguire le folli regole.
Lo sanno bene i genitori dell'undicenne morto a Napoli, gettatosi giù dal balcone perchè, come scritto alla madre in un messaggio prima di compiere il folle gesto, non c'era più tempo, doveva seguire "l'uomo con il cappuccio".
Le dinamiche con cui questo tizio o questi tizi (non è dato sapere se più di una persona si finga Jonathan Galindo, per il puro, sadico piacere di terrorizzare a morte i ragazzini) convincerebbe i giovani a tali gesti estremi non sono ancora chiare, ma il fatto di aver scoperto, anche se troppo tardi - visto che c'è già stata una vittima - questo nuovo pericolo, è un vantaggio da non sottovalutare. 
I giovani si convincono che ci sia "l'uomo nero con il cappuccio" a sorvegliarli giorno e notte, soprattutto la notte, a spiarli, a tenerli d'occhio e che se non accettano le sue richieste, se non seguono le sue regole, ne pagheranno le conseguenze. 
Conseguenze che, a quanto pare, sembrano spaventarli più della morte stessa.
Le indagini sono subito state avviate, sono stati chiusi parecchi profili Facebook di "buontemponi" che si dichiaravano il vero e unico Jonathan Galindo, tanti altri sono ancora sotto controllo, nella speranza che possano portare all'origine di tutta questa assurdità.
Ma chi è Jonathan Galindo? Come nasce quel volto inquietante? Il volto è di James Fazzaro, che già nel lontano 2012 aveva postato foto e video travestito in quel modo per puro divertimento, di certo senza alcun intento criminoso o illecito, soltanto per goliardia. Qualcun altro, invece, ha ben pensato, recentemente, forse imbattendosi in quella foto così "strana", di utilizzarla per avviare un gioco che ha tutto, tranne il significato intrinseco che dovrebbe avere, quello di giocare appunto. Come con Momo, in cui la foto di una scultura dell'artista giapponese Keisuka Aisawa ritraente una "donna uccello" dai lineamenti spettrali, venne utilizzata per avviare una challenge dalle medesime caratteristiche di quest'ultima e altrettanto pericolosa.


Immagine di Momo


Qualunque sia la verità, che sia un fenomeno circoscritto o meno, non si può e non si deve abbassare la guardia verso questo pericolo a portata di pc, smartphone e tablet, anche perchè questi sono ormai comunemente utilizzati da bambini, ragazzini, giovani che non comprendono neanche lontanamente le insidie che nasconde il web e quanta cattiveria possa esserci tra le sue "reti". 
Abbiamo sentito il dovere quindi di avvertire anche noi, nel nostro piccolo, tutti coloro che, per un motivo o per un altro, sono a stretto contatto con dei bambini, che siano i  propri figli, fratellini e sorelline, cugini, amici, semplici conoscenti: se vi accorgete che ricevono messaggi, richieste, contatti da parte di Jonathan Galindo e in generale da chiunque non sia un loro diretto conoscente, segnalate il contatto in questione alle autorità competenti, che siano gli amministratori di un determinato gruppo, di un social o, se lo ritenete necessario, le forze dell'ordine.
Tra amanti dell'horror quali siamo, noi e voi, sappiamo che nutriamo il gusto verso certe storie, dimenticando però che l'orrore, spesso, può essere più vicino di quanto pensiamo.


Jonathan Galindo



02 ottobre 2020

Le misteriose morti del passo di Djatlov

 




La notte del 2 febbraio del 1959 avvenne una delle morti più misteriose e tutt'oggi inspiegabili al mondo, dove persero la vita nove escursionisti, capeggiati da Igor Djatlov, dal quale prese nome il passo in cui si trovavano accampati quando avvenne il tutto.
Il passo in questione si trova nella zona settentrionale dei monti Urali e si trovava lungo la rotta programmata dal gruppo (otto uomini e due donne, Djatlov compreso) per l'attraversamento di questi ultimi. Dieci persone in totale, partite in treno con destinazione Ivdel, giunte sul posto il 25 gennaio, ma uno di loro, Jurij Judin, in seguito a una indisposizione, dovette abbandonare il gruppo prima di arrivare a Otorten, la loro prossima tappa, riducendolo in questo modo a nove persone.
Arrivati sul bordo di un altopiano e preparatisi per la salita, il 1° febbraio iniziarono la percorrenza del passo, in una condizione climatica talmente ostile che, avendogli fatto perdere l'orientamento, li costrinse ad accamparsi di emergenza sul pendio della montagna in attesa che le condizioni si assestassero e poter così continuare la loro marcia.
Prima di partire, in maniera cautelativa, il gruppo aveva preso accordi con la loro associazione sportiva che se entro il 12 febbraio non fossero rientrati sarebbero iniziate le ricerche per recuperarli. Nonostante tale accordo, però, i primi soccorso non partirono prima del 20 febbraio, poiché si pensava che un ritardo di una settimana fosse comunque fisiologico quando si trattava di spedizioni del genere.
Dopo sei giorni, con la collaborazione di polizia ed esercito, grazie all'utilizzo di elicotteri e mezzi da neve, la tenda fu ritrovata sul Cholat Sjachyl in pessime condizioni, con una serie di impronte che da essa proseguivano per circa cinquecento metri in direzione dei boschi.
I primi due corpo furono ritrovati, scalzi e vestiti solo con la loro biancheria intima, vicino ai resti di un fuoco sotto a un grande cedro, erano i corpi di Juri Krivoniscenko e Jurij Dorosenko, mentre tra questi ultimi e il campo furono ritrovati altri tre corpi, quello di Djatlov, di Zina Kolmogorova e Rustem Slobodin, a circa centocinquanta metri l'uno dall'altro e congelati in una posizione che suggeriva il loro intento di ritornare alla tenda.




Per il ritrovamento dei restanti quattro escursionisti (Ljudmila Dubinina, Nikolaj Vasil'evic, Aleksandr Zolotarev e Aleksandr Kolevatov) si dovette attendere il disgelo, il 4 maggio infatti furono trovati sepolti sotto un metro e mezzo di neve in una gola scavata da un torrente, a circa mezzo chilometro di distanza dal cedro accanto il quale erano stati ritrovati i primi due corpi.
Già dal ritrovamento dei primi cinque corpi erano state avviate le indagini per determinare le cause dei decessi. Da una prima ricostruzione si era evidenziato che dall'interno della tenda, i ragazzi erano scappati fuori, seminudi e in preda al panico, spinti da un terrore che li aveva disorientati. I loro corpi non presentavano alcuna lesione (a parte una piccola lesione cranica sul copro di Slobotin) e quindi la loro morte era stata causata, presumibilmente, da ipotermia.
Fin qui era tutto abbastanza lineare, se non fosse che le scoperte più scioccanti furono fatte esaminando gli altri quattro corpi ritrovati nella gola diversi mesi dopo. Esternamente, infatti, i quattro cadaveri non presentavano alcuna ferita esterna, ma l'autopsia rivelò, anche per essi, una frattura cranica oltre alla cassa toracica quasi del tutto disintegrata, una situazione che fu paragonata, non trovando altri metri di paragone, all'urto con un mezzo pesante o una vettura ad alta velocità. Ljudmila, inoltre, era stata ritrovata priva della lingua, degli occhi e di parte della mascella.




Si suppose che ad averli assaliti fosse stata la tribù dei Mansi, colpevoli di aver loro invaso il territorio, ma le uniche impronte ritrovate erano quelle degli escursionisti e l'assenza di ferite esterne non combaciava con tale teoria. Anche per quanto riguarda il fatto che molti di loro siano stati ritrovati senza vestiti addosso, o quasi, si provò a dare una spiegazione: Tale comportamento sarebbe lo spogliamento paradossale, in cui ci si spoglierebbe con l'illusione che, l'avvicinarsi all'ipotermia, provochi invece un innalzamento della temperatura corporea.
Investigatori, medici e ricercatori, alla fine, furono tutti convinti del fatto che, comunque fossero andate le cose, a ucciderli era stata una "irresistibile forza sconosciuta".
I dubbi su cosa sia veramente successo nel passo di Djatlov, comunque, restano ancora. Non si trovò una valida spiegazione, per esempio, agli alti valori di radioattività rilevati dagli abiti degli escursionisti, o alla strana abbronzatura di tutti i componenti, notata da un dodicenne al loro funerale (e divenuto, negli anni, il capo della Fondazione Djatlov), come se fossero stati esposti per ore alla lampada abbronzante.
Un gruppo di escursionisti, distanti circa cinquanta chilometri dal passo, quella stessa notte avvistarono delle "sfere luminose" in cielo, ma in seguito si scoprì che le luci da loro viste erano in realtà missili balistici.
Un'altra teoria, alimentata dal ritrovamento di rottami metallici nelle vicinanze, era che l'esercito avesse effettuato operazioni segrete in quella zona e che quindi era interessato a insabbiare il tutto.
Comunque siano andate le cose, ciò che avvenne quella notte fece parlare per anni la stampa e le riviste specializzate, fu realizzato un documentario nel 2000 da una rete locale (Il mistero del passo Djatlov) e fu edito l'omonimo libro della scrittrice Anna Matveeva.
nel 2013 uscì il film Il passo del diavolo e nel 2015 un videogioco ispirato a quei tremendi fatti, Kholat
Nel 2019 il governo russo, non del tutto convinto delle motivazioni addotte, decise di riaprire il caso, precedentemente chiuso nel 1959 per assenza di colpevoli.








30 settembre 2020

L'infestazione di casa Smurl

 




I protagonisti di questa terribile storia sono i coniugi Jack e Janet Smurl: la loro abitazione, infatti,  fu teatro di una delle più orrende e famose infestazioni d'America.
Nel 1972 l'uragano Agnese devastò gran parte della Pennsylvania, precisamente nella zona nord-orientale, costringendo la famiglia Smurl a lasciare la loro casa di Wilkes-Barre, che ricadeva proprio nella zona colpita dall'uragano. Nel 1973 i genitori di Jack, John e Mary Smurl, acquistarono una casa per 18.000 dollari in West Pittston.
La casa in questione era un duplex; John e Mary Smurl vivevano nell'appartamento di destra, mentre Jack e Janet in quello di sinistra con le figlie Down e Heather.
Le vicende che portarono ad affermare che casa Smurl fosse una delle più infestate d'America accaddero tra  il 1974 e il 1989.
In questo lasso di tempo, nonostante ben tre esorcismi e le indagini da parte dei famosi demonologi Ed e Lorraine Warren, i fantasmi che infestavano la casa non furono mai stati scacciati.
Nel mese di gennaio del 1974 una strana macchia comparve sulla moquette nuova dell'appartamento di Jack e Janet Smurl. Il televisore esplose e andò in fiamme, dai tubi iniziò a fuoriuscire acqua, anche se erano stati sistemati da poco in seguito a lavori di ristrutturazione; sul lavandino, sulla vasca e sul parquet furono rinvenuti profondi graffi.
Nel 1975, la figlia maggiore, Down, disse di vedere delle persone vicino alla sua camera da letto.
Nel 1977 gli Smurl avanzarono l'ipotesi che la loro casa fosse infestata, anche in seguito alla continuazione di strani eventi che accadevano tra le sue mura: lo sciacquone del water veniva tirato anche se non c'era nessuno, si sentiva un rumore di  passi che salivano e scendevano le scale, i cassetti si aprivano e si chiudevano da soli, la radio si accedeva e si spegnava anche se la spina era staccata dalla presa, le sedie scricchiolavano e oscillavano come se qualcuno ci fosse seduto sopra.
Nei mesi seguenti la situazione non fece che peggiorare: un orrendo odore acido di putrefazione iniziò a  permeare tutta casa, Jack sentiva addirittura come se una mano invisibile lo accarezzasse. Nel giro di poco sarebbero nate le gemelle Shannon e Carin.
                                                      

Famiglia Smurl



Nel 1985 la situazione precipitò: questi disturbi si trasformarono in vere esperienze spaventose.
In casa Smurl la temperatura era sempre bassa, anche nei mesi più caldi, un giorno John e Mary sentirono delle voci dall'appartamento di Jack e Janet che pronunciavano oscenità, ma nell'appartamento in questione, in quel momento, non c'era nessuno.
Nel mese di febbraio, Janet, trovandosi nello scantinato, sentì qualcuno che la chiamava per nome, ma in casa era l'unica presente.
Sempre nello stesso anno, in cucina, Janet di colpo sentì che la temperatura si era fatta ancora più bassa, si voltò e di colpo gli apparve un'ombra di forma umana, ma priva di tratti somatici, che attraversava la cucina e spariva attraversando il muro che separava il suo appartamento da quello dei genitori di Jack, comparendo a Mary.
Da quel momento in poi, l'attività spiritica in casa Smurl aumentò sia di frequenza che di intensità.
Un ventilatore da soffitto piombò a un soffio da Shannon, rischiando di ucciderla; quella sera la ragazzina avrebbe dovuto prendere la cresima.
Una notte Janet venne tirata fuori dal letto senza che Jack poté far nulla, perché si sentiva come paralizzato; sulle pareti vennero rinvenuti dei graffi tipo artigli; un'altra notte Shannon venne pure lei tirata fuori dal letto e fatta cadere giù per le scale.
Neppure i vicini furono  risparmiati, molti di loro sentivano urla e rumori strani che provenivano dalla casa anche quando la famiglia Smurl non era presente.


Ed e Lorraine Warren


Nel gennaio del 1986, Janet sentì parlare di una coppia di nome Ed e Lorraine Warren, ricercatori e demonologi di Monroe, Connecticut, e decise di contattarli. I Warren decisero di farsi accompagnare da Rosemary Frueh un'infermiera con poteri pschici. Dopo mesi di indagini e svariate domande da parte dei Warren (chiese loro se si fossero mai occupati di satanismo, occultismo o se avessero mai usato una tavola Ouija, domande alle quali gli Smurl risposero di no), questi ultimi, affiancati dalla Frueh, visitarono la casa stanza per stanza, senza tralasciare nulla. Alla fine della loro "ispezione", comunicarono alla famiglia di aver percepito quattro entità distinte: tre erano spiriti maligni, mentre il quarto era un demone. I Warren, non avendo alcuna prova sul fatto che la famiglia Smurl avesse attirato queste entità nell'abitazione, arrivarono all'ipotetica conclusione che il demone era già presente in casa prima di loro e che, fino al momento del loro arrivo, era rimasto dormiente, risvegliandosi in seguito alla loro presenza e nutrendosi dell'energia delle due figlie in età puberale.


I coniugi Warren durante una indagine nel corso della loro carriera


I Warren provarono due volte a provocare volontariamente il demone, diffondendo canti religiosi, recitando preghiere e spargendo acqua santa. Dopo una reazione che si materializzò in cassetti spalancati e uno specchio che ondeggio per pochi secondi, i coniugi Warren pensarono di averlo sconfitto.



La prova fotografica di una delle tante manifestazioni dell'entità
                                        

Settimane dopo, Jack venne violentato da un'entità dalle sembianze di una donna anziana e il corpo di una giovane dalla pelle scagliosa. Quando provò a descriverla disse che i suoi occhi erano rossi e le sue gengive erano verdi. Anche sua moglie Janet venne violentata sessualmente, affermando di sentire grugniti di maiale provenire dall'interno delle pareti per tutto il tempo della violenza.
La famiglia Smurl chiese aiuto parecchie volte alla chiesa di Scranton, senza però ottenere alcun aiuto da essa.
I Warren presentarono alla famiglia Smurl padre Robert Mckenna, un prete tradizionalista che aveva rifiutato di attenersi ai cambiamenti politici della Chiesa emanati dal secondo Consiglio del Vaticano e che aveva fatto più di 50 esorcismi per i Warren.
Padre Mckenna fece l'esorcismo in casa Smurl, ma non ottenne alcun risultato, anzi, fece infuriare ancora di più le quattro entità e lo stesso esito lo ebbe facendo un secondo esorcismo poco tempo dopo.
Dopo tanti aiuti  rifiutati da parte della Chiesa, gli Smurl si fecero intervistare da Richard Bey per una trasmissione locale di Philadelphia dal nome La gente sta comunicando, per chiedere nuovamente aiuto.
Poco tempo dopo, Jack disse di aver visto una creatura gigantesca che assomigliava ad un maiale e Janet venne aggredita nuovamente da una delle quattro entità, che la lanciò contro una parete. Subito dopo una mano emerse dal materasso afferrandola dal collo.


L'interno della casa Smurl


Nel 1986, dopo che i coniugi Smurl rilasciarono un'intervista ad un quotidiano locale chiedendo aiuto, la loro casa fu presa d'assalto dai giornalisti e turisti, tra curiosità e scetticismo. Secondo alcuni giornalisti e vicini, la famiglia, che non navigava nell'oro, stava inventando tutto quanto per ottenere somme di denaro.
L'infestazione in casa Smurl, intanto, continuava. La famiglia fu contattata dalla medium Mary Alice Rinkman, che esaminò la casa e confermò che questa era infestata da quattro spiriti, dando così ragione alla tesi dei Warren.
Identificò due delle quattro entità: una riteneva che fosse una donna anziana di nome Abigail e che fosse imprigionata in un armadio, mentre la seconda era Patrick, un uomo con enormi baffi che aveva assassinato sua moglie e il suo amante e che per tale crimine era stato impiccato dalla folla. La terza non riuscì a identificarla, mentre percepì la quarta come una forte e predominante entità maligna.
Nei giorni a seguire, la più piccola delle figlie dei coniugi Smurl, Carin, fu colta da una forte febbre la cui origine era sconosciuta e che per poco non la portò alla morte, mentre la sorella maggiore Down fu quasi violentata dalla presenza diabolica, come era accaduto ai suoi genitori.
La famiglia Smurl contattò nuovamente i Warren, Janet e Mary fecero vedere a Ed Warren dei segni vistosi di tagli e di morsi sulle loro braccia. Ed spiegò che loro erano nella seconda fase demoniaca denominata oppressione. I coniugi Warren, infatti, erano convinti che le infestazioni demoniache si distinguessero in tre fasi: la prima era l'infestazione , la seconda, quella che stavano vivendo gli Smurl, era l'oppressione, la terza era la possessione.



Le "tre fasi", foto tratta dal film The Conjuring

La Famiglia capì che non avrebbe mai potuto cambiare casa perché il demone li avrebbe seguiti ovunque; li aveva infatti accompagnati persino nei loro viaggi in campeggio al fiume Poconos e aveva infastidito Jack anche sul lavoro.
Sempre nel 1986, un prete della locale diocesi decise di trascorrere due notti nella casa degli Smurl, ma durante la sua permanenza non aveva notato nulla di strano.
Padre Mckenna decise di fare quindi un terzo esorcismo nella casa e questa volta il rituale sembrò funzionare, visto che non vi furono più manifestazioni per circa tre mesi.
Nel Natale del 1986 Jack vide nuovamente il demone, sentendosi spaventosamente vicino al terzo stadio, la possessione. Afferrò il suo rosario, chiuse gli occhi e cominciò a pregare, sperando che ciò potesse servire a scacciare il demone.
Purtroppo non fu così: le manifestazioni ripresero in maniera ancora più frequente, l'odore di marcio tornò a farsi molto forte e ci furono ulteriori aggressioni ai danni della famiglia Smurl.
Stanca fisicamente e mentalmente, la famiglia perse ogni speranza e nel 1987 si trasferì nuovamente a Wilkes-Barre, in Pennsylvania.
Dopo l'abbandono della famiglia Smurl, nel 1988 la signora Debra Owens si trasferì nella loro ex casa. La signora disse ai giornalisti di non aver mai avuto manifestazioni paranormali.
Nel 1988 la Chiesa compì un quarto esorcismo sugli Smurl, dando finalmente loro la pace e la serenità tanto desiderata.
Le vicende  avvenute in casa Smurl furono trascritte in un libro uscito nel 1986 dal titolo "The Haunted".
Nel 1991 una versione del libro uscì nelle sale cinematografiche, mentre in Italia venne proiettata col titolo "La Casa Delle Anime Perdute"


Locandina del film del 1991


Trama del film: Gli Smurl, tipica famiglia americana nella Pennsylvania di fine anni 70, sono costretti a trasferirsi in una nuova casa a seguito della devastazione causata dall'uragano Agnese. Malauguratamente la nuova dimora risulterà infestata da entità soprannaturali maligne.
Nel caso vengono coinvolti i noti coniugi Warren.



28 settembre 2020

Armin Meiwes: il cannibale del deep web

 



Di episodi di cannibalismo ne sono piene le pagine di cronaca nera, dei libri di storia e dei siti internet. L'episodio che, però, vide Armin Meiwes macellare e cibarsi di un uomo è decisamente più particolare, perchè la sua vittima, che ci crediate o no, era consenziente e decisa a farsi uccidere e mangiare dal suo carnefice.
Armin Meiwes nacque a Essen, in Germania, nel 1961. Terzo figlio, nato dal terzo matrimonio della madre con Detlef Meiwes (poliziotto, considerato da lui un vero eroe), fin da piccolo fu bersaglio dei bulli per via del suo carattere timido e introverso.
All'età di otto anni suo padre lasciò la famiglia e non tornò mai più, episodio che non solo accentuò ancora di più la sua introversione, ma che gli fece anche creare un amico immaginario, come sollievo per l'abbandono e per la sua solitudine, di nome Frank.
A sedici anni si trasferì con la madre in una casa di campagna a Rotenburg, e tra i due si instaurò un legame a dir poco morboso: la madre, infatti, presenziava a tutte le uscite del figlio con gli amici e con le fidanzate, che lo lasciavano per via di questa presenza così invasiva.
Nel 1999, in seguito alla morte della madre, Armin trovò rifugio su internet, iniziando ad appassionarsi al cannibalismo e a tutte le storie a esso legate, compresa la favola di Hansel e Gretel.
Iniziò a collezionare foto sul cannibalismo e sul sesso estremo, passione che sviluppò contemporaneamente alla presa di coscienza della sua bisessualità.
Questa sua perversa passione, inizialmente rimasta una remota eventualità nella sua mente, divenne ossessione quando conobbe, attraverso il deep web, un forum per "aspiranti cannibali" chiamato The Cannibal Cafè.
Su questo forum, oltre che raccontarsi a vicenda le loro passioni, i loro desideri, le loro voglie represse e scambiarsi foto e materiale di natura sessuale e non solo (Armin era un collezionista, oltre che di materiale pornografico di natura omosessuale, anche di foto di squartamenti, cadaveri, torture e incidenti), si potevano anche inserire degli annunci di cannibalismo. In questo forum, infatti, erano moltissime non solo le persone che volevano provare a mangiare o anche solo assaggiare la carne di un altro essere umano, ma anche quelle che si proponevano come cavie o vittime delle stesse.
Non ci volle molto che anche Armin decise di fare il passo successivo e inserire un annuncio in cui, in maniera molto schietta, cercava qualcuno disposto a farsi torturare, uccidere e, ovviamente, mangiare.
Contemporaneamente iniziò ad allestire una stanza della sua abitazione in quello che lui stesso aveva ribattezzato come Il Mattatoio, con utensili e attrezzi per la macellazione e la tortura.
Tutte le persone che rispondevano al suo annuncio, vedendo quella stanza, scappavano via e lui non le fermava e non cercava di convincerle in alcun modo a restare, poiché era dell'idea che chi sceglieva di farsi uccidere e mangiare doveva farlo in piena consapevolezza e senza costrizione alcuna.
Nel 2001, però, ci fu un uomo che non solo non fuggì, ma che sembrava deciso più che mai a diventare vittima della fantasia di Meiwes.
Si trattava di Bernd, Jurgen Brandes, un ingegnere elettrotecnico di Berlino, anch'egli bisessuale e morbosamente interessato al cannibalismo e all'antropofagia.
Dopo un consistente scambio di foto e messaggi sessuali, si accordarono su come sarebbe proceduta la sera del loro incontro e su come si sarebbe conclusa e cioè con la morte di quest'ultimo.
Armin piazzò anche una videocamera nel Mattatoio per riprendere tutte le fasi del loro incontro, che avvenne per davvero, con Bernd che si presentò sotto l'effetto di alcol, forse per darsi il coraggio necessario per affrontare la sua stessa fine.
Giunti nel Mattatoio, Armin lo spogliò, continuò a somministrargli dell'alcol, che bevve anche lui, e una forte dose di sonnifero.
Bernd aveva una richiesta: mangiare il suo stesso pene. Quando il suo pene fu in erezione, in seguito a dei blandi preliminari, Armin lo tagliò, ne tagliò un pezzetto e glielo fece mangiare, ma la carne risultò troppo gommosa e non riuscì a mandarlo giù, sputandolo. Armin provò allora a cucinarlo con un po' di burro, sale e pepe, ma anche in quel modo, cotto, la puzza e la consistenza non riuscirono a far sì che Bernd potesse cibarsene. Il pene venne allora dato in pasto a uno dei cani di Armin, mentre l'emorragia dovuta all'evirazione sul corpo di Bernd iniziava a diventare copiosa, anche se parzialmente anestetizzata dal mix di alcol e sonnifero.
Di comune accordo decisero di far dissanguare per bene il povero Bernd nella vasca da bagno, e quando il sangue perso fu talmente tanto da fargli quasi perdere i sensi, il suo carnefice gli tagliò la gola, uccidendolo.
Il corpo venne appeso su un gancio del mattatoio, ormai del tutto dissanguato, venne dissezionato e le varie parti furono sigillate in buste di plastica e sistemate nel congelatore. Il resto del corpo, testa compresa, venne invece seppellito in giardino.
L'omicidio venne scoperto solo in seguito a un ulteriore annuncio che Armin aveva pubblicato sul forum, alla ricerca di un'altra vittima consenziente, segnalato alla polizia da uno studente di Innsbruck che aveva letto la macabra richiesta. La polizia, dopo una breve perlustrazione, trovò parte della carne di Bernd nel congelatore, dato che nel tempo Armin aveva continuato a cibarsene regolarmente.
Si calcolò che, prima della macabra scoperta e del suo arresto, l'uomo avesse mangiato qualcosa come venti chili di carne umana, tutti provenienti dal corpo della sua prima e ultima vittima.




Durante il processo, Armin Meiwes non ebbe mai il rimorso per aver ucciso e mangiato quell'uomo, disse soltanto che uccidere Bernd Jurgen Brandes non fu piacevole, ma che mangiare ogni tanto la sua carne era come sentirlo come una parte di sé, ed era una bellissima sensazione.
Disse anche che la carne umana ha lo stesso sapore di quella di maiale, solamente un po' più amara.
Il 30 gennaio del 2004 fu condannato a otto anni di carcere per omicidio preterintenzionale, visto che Bernd era consenziente (il video del loro incontro e dell'omicidio ne era la prova), ma non ottenne l'infermità mentale. Nel 2005 un nuovo processo, conclusosi nel 2006, lo condannò invece all'ergastolo per omicidio volontario a sfondo sessuale.
Armin Meiwes è divenuto vegetariano e solo tempo dopo ha espresso rammarico per le sue azioni, con la volontà di scrivere un libro per dissuadere chiunque voglia ripetere le sue gesta, dal farlo.
Sostiene anche che, solo in Germania, ci siano circa 800 cannibali.
Attualmente è ancora in vita ed è attualmente detenuto nella prigione di Kassel, in Germania.

26 settembre 2020

La vedova Winchester

 



A San Josè,  nello Stato della California, si trova una villa con 160 stanze che fece costruire Sarah Pardee, vedova milionaria di William Winchester, proprietario dell'omonima fabbrica di carabine di nome Winchester Repeating Arms Company
Sarah Pardee nacque nel Connecticut nel 1839, figlia di Leonard Pardee e Sara W. Burns. Nel settembre del 1862, a New Haven, sposò William Winchester, unico figlio maschio di Oliver Winchester. 
Sarah e William ebbero una figlia di nome Annie, nata il 12 luglio del 1866, ma purtroppo per un marasma infantile morì poche settimane dopo. 
La coppia non ebbe altri figli e negli anni successivi Sarah cadde in una profonda depressione. Nel 1880 mori Oliver, il suocero, il marito nel 1881 si ammalò di tubercolosi e morì all'età di 44 anni, lasciando Sarah quale proprietaria del 50% della società Winchester. 
Qui cominciò la vicenda che, nel corso degli anni, si trasformò in maledizione, leggenda e spiritismo. Sarah si convinse, in seguito a tutte le disgrazie avvenute nella sua famiglia, che quest'ultima fosse colpita da una maledizione, così si rivolse ad un medium, che le confermò che sì, c'era una maledizione e che la stessa fosse stata lanciata dagli spiriti di tutte le persone uccise da un'arma Winchester.
Il medium le consigliò di trasferirsi ad Ovest e costruire una casa per ospitare Sarah e tutti gli spiriti uccisi dalle armi fabbricate dalla società del defunto marito a patto che i lavori di costruzione non si interrompessero mai, pena la morte della donna.
Sarah, credendo ciecamente alle parole del medium, si trasferì in California, a Santa Clara (l'attuale San Josè) e acquistò una  fattoria di 8 stanze e 161 acri di terra dal dottor Robert Caldwell.
I lavori partirono subito per 7 giorni su 7, 24 ore su 24, per ben 38 anni. I 22 carpentieri lavorarono senza sosta facendo turni massacranti; venne costruita una derivazione dei binari per il trasporto del materiale direttamente sul posto e ogni mattina Sarah consegnava al capo cantiere dei progetti disegnati da lei per ampliare ulteriormente la casa.


Casa Winchester


Sarah Pardee Winchester passava la notte in una stanza facendo sedute spiritiche da cui, secondo gli operai, le venivano "suggeriti" parte dei disegni che servivano a continuare l'espansione della dimora.
La casa, ampliandosi a dismisura,  si sviluppò su 7 piani, con ben tre ascensori necessari a raggiungere i piani più alti. La casa per colpa di una continua costruzione dettata da modifiche perlopiù improvvisate, conteneva innumerevoli "stranezze", come scale che non portano da nessuna parte, porte che si aprivano su muri di mattoni o, addirittura, sul vuoto, passaggi segreti e lucernari posti uno sopra l'altro.






Affascinata dal numero 13, Sarah ne fece la chiave di ogni ampliamento: 13 bagni in tutto, 13 torrette, le finestre erano composte da 13 lastre di vetro, 13 lampadari e una serra con 13 cupole. La casa era un labirinto perché, si narra, Sarah voleva che gli spiriti si perdessero e ne restassero intrappolati, e a perdersi non erano solo gli spiriti: il personale di servizio e di maestranza, infatti, si aggirava fra quelle mura con una mappa in mano, che aggiornavano di volta in volta.
Quando nel 1906 ci fu il terremoto di San Francisco, gli ultimi tre piani della casa crollarono su sé stessi. Sarah credette che questa calamità fosse un segno da parte degli spiriti della loro rabbia nei suoi confronti, rea di aver dedicato troppo tempo ai lavori sulla facciata a dispetto del resto della dimora. Da allora, la casa non superò mai il quarto piano e una volta che i lavori ripresero, Sarah ordinò di chiudere le 30 stanze danneggiate dal terremoto che si trovavano sulla parte anteriore della casa con dei pannelli  e di continuare a costruire in altre zone della struttura.
Era anche convinta che gli spiriti avevano paura della loro immagine riflessa, di conseguenza in tutta la casa c'erano soltanto due specchi. 
Il 5 settembre del 1922, dopo una lunga e solitaria seduta spiritica, la donna morì nel sonno all'età di 83 anni.
Sarah lasciò tutto alla nipote Frances Marriot, che dopo aver prelevato parte del contenuto da lei ritenuto di un qualche interesse, la fece svuotare: gli addetti al trasloco per tale operazione riempirono ben 8 camion al giorno per 45 giorni. Subito dopo venne messa all'asta.
Durante il trasloco nessuno fu in grado di tracciare una mappa. All'inizio pensarono che ci fossero 148 stanze ma poi ne furono contate 160; secondo i documenti dell'epoca, prima del terremoto che distrusse i tre piani mai ricostruiti, le stanze erano più di 450.
Fu venduta per 135.000 dollari e il compratore la trasformò in un'attrazione per il pubblico, anche se le prime visite avvennero nel febbraio del 1923.  
Ci sono storie di apparizioni legate alla casa, come rumori sospetti, porte che sbattono, passi, sussurri, ombre che spariscono dietro gli angoli. Molti medium e investigatori del paranormale che l'hanno visitata, durante la loro permanenza, sono stati testimoni di una o più di queste manifestazioni inspiegabili.
La casa di Sarah Winchester ha ispirato Stephen King  nella sceneggiatura della miniserie Rose Red, del 2002.
Nel 2018 uscì al cinema il film La vedova Winchester (Winchester: the house that ghosts built).



19 settembre 2020

Le magliette horror targate Horror Bazar in vendita su Amazon

Ogni traguardo raggiunto è sempre la fine di un percorso e l'inizio di un altro. Si è soddisfatti per il percorso appena terminato e al tempo stesso emozionatissimi per quello che si sta per affrontare. Per questo motivo siamo felici di comunicarvi che, in seguito a un accordo commerciale con Amazon, Horror Bazar venderà le proprie magliette sullo store online più famoso e grande che esista. Al momento le magliette sono disponibili solo sullo store americano (acquistabili comunque anche dall'Italia e in svariati colori), ma puntiamo ad espanderci anche in Italia (per ovvi motivi) e al resto del mondo. 
Questo è, neanche a dirlo, motivo di grande orgoglio per noi, che coltiviamo con passione questo blog, a volte portando via del tempo alla vita privata, agli affetti e a parecchie ore di sonno. Tutto questo perché - solo chi ha una passione può comprenderlo - quello per l'horror è vero amore. Horror Bazar nasce principalmente per questo e per condividere questo amore con tutti voi, e quando qualcosa che si è creato da zero inizia a crescere e a fare i suoi primi passi, beh, è sempre un'emozione fortissima.
Le tipologie di magliette ovviamente aumenteranno con il tempo, intanto se siete curiosi e magari volete farci sapere cosa ne pensate, date un'occhiata qui, sulla pagina Amazon del brand Horror Bazar.
Ci tenevamo a condividere con tutti voi questo traguardo, perchè è grazie a voi e al vostro sostegno se siamo arrivati fin qui. Di seguito potrete vedere le immagini delle prime magliette disponibili, vi ricordo che al momento il mercato è quello americano, ma potete acquistarle anche in Italia, ovviamente con le stesse coperture e garanzie tipiche del colosso fondato da Jeff Bezos.
Rimanete sintonizzati quindi, sono sempre in arrivo grandi novità su Horror Bazar.


















18 settembre 2020

Film horror prossimamente al cinema

L'horror si sa, non va mai in vacanza, e con la riapertura dei cinema post lockdown è sempre più vivo e vegeto nell'industria cinematografica. A dimostrarlo è questa sfilza di nuove uscite che, tra il 2020 e il 2021, proveranno a rendere le nostre notti insonni. Tra nuove idee, rivisitazioni, sequel e vecchie leggende popolari, non c'è altro da fare che mettervi comodi e scegliere quello che fa per voi.

Cominciamo con un film che non passerà inosservato dagli "amanti" dei clown: Jack in the Box, uscito nelle sale il 17 settembre (ieri, in pratica).
La trama ruota attorno a una vecchia scatola contenente un pupazzo a molla con le sembianze di un clown che, una volta ritrovata e aperta dai nuovi proprietari, questi scopriranno che lo spaventoso clown al suo interno è un'entità malvagia che ha vita propria.






Altro film da segnalare è The Vigil anche questo già disponibile nelle sale.
In questo film, un giovane a corto di denaro accetta senza troppo entusiasmo di vegliare su un defunto in cambio di denaro. Si ritroverà presto esposto a una sinistra ossessione all'interno della casa che diventerà un luogo ospitale per un'entità malvagia. Il film attinge a piene mani da una vecchia leggenda ebraica e promette atmosfere grondanti suspense e tensione.


 




Un altro film molto promettente (Il famoso scrittore Stephen King ha persino lodato le doti interpretative del protagonista, Vince Vaughn) è Freaky, in uscita il 3 Dicembre.
La trama, che non eccelle per originalità, diciamola tutta, è presto detta: la diciassettenne Millie Kessler sta cercando di sopravvivere nelle aule della sua scuola e alla crudeltà della folla popolare, quando diventa il nuovo obiettivo del Macellaio, il famigerato serial killer della sua città, che colpendola con il suo pugnale mistico, fa sì che i loro corpi si scambino, trasferendo la mente di Millie nel corpo del Macellaio e viceversa. La ragazza avrà solo 24 ore di tempo per riavere il suo corpo prima che lo scambio sia permanente.







Candyman, il sequel  del film del 1992 "Candyman - Terrore dietro lo specchio" è anch'esso previsto nelle sale italiane il 3 dicembre. Ambientato ancora una volta a Chicago, nel quartiere Cabrini-Green, un tempo zona degradata della città con abitanti per lo più afroamericani e ora location "in", popolata da bianchi benestanti. La trama ruota anche questa volta attorno al terribile mostro omicida che si materializza una volta che viene nominato cinque volte di seguito di fronte a uno specchio.








Altro film tanto atteso è The Conjuring 3 - Per ordine del diavolo", la cui uscita dovrebbe essere prevista per il 4 Giugno 2021. In questo sequel, ambientato nel 1981, i coniugi Warren si interesseranno al processo per omicidio di Arne Cheyenne Johnson, un caso che all'epoca fece scalpore perchè l'imputato, in sua difesa, aveva dichiarato di essere stato posseduto da un demone durante il crimine commesso.







Altro film, inizialmente previsto per ottobre 2020, ma la cui data di uscita è slittata di un anno (dovrebbe uscire il 15 ottobre 2021) è Halloween Kills, sequel di Halloween del 2018.
Di conseguenza è stato anche posticipata l'uscita del terzo e ultimo capitolo della saga, Halloween Ends,che dovrebbe invece arrivare nelle sale il 14 ottobre del 2022.
La trama di Halloween Kills è presto detta: vi ricordate Michael Myers morente, nel seminterrato della casa di Laurie, dove lei, sua figlia Karen e la nipote Allyson lo avevano intrappolato? Chi conosce il personaggio di Myers e la sua ostinazione a non morire  avrà già la risposta a questa domanda.







Concludiamo con un altro sequel (i produttori di Hollywood, si sa, non hanno mai avuto una fantasia fervida) in uscita anch'esso nel 2021. Stiamo parlando di Spiral - l'eredità di Saw.
In questo nuovo capitolo il cinico Zake Banks, detective di una grande città americana, si ritrova affiancato da un giovane partner appena promosso, William Schenk. I due dovranno indagare su una serie di omicidi che sembrano ispirati  a una delle storie più macabre, spaventose e disturbanti del recente passato cittadino.



Tenete conto che per i film previsti per il 2021, la data di uscita potrebbe slittare ulteriormente a causa delle problematiche legate al Covid-19, quindi consideratele come puramente indicative.
Di carne al fuoco, come vedete, ce n'è parecchia, voi quale film state attendendo con ansia? Fatecelo sapere!

30 agosto 2020

Nightmare on Elm Street: guanto con artigli di Freddy Krueger







Dalla segnalazione di una amica, Desirée, che è una grande collezionista di cimeli horror, non potevamo non consigliarvi questa splendida riproduzione del guanto di Freddy Krueger, tratto dal film Nightmare on Elm Street, il primo, iconico film della trilogia ispirato a uno dei più famosi e spietati serial killer cinematografici di sempre. Il guanto è fedele all'originale in ogni dettaglio, come potete vedere voi stessi dalla foto, è a grandezza naturale e può essere sia indossato che esposto, grazie al supporto incluso nella confezione.
Potete trovarlo online su GamesandComics.it e, nello specifico, in questa pagina
Il prezzo, attualmente scontato, è di 84,90 euro e nel caso foste interessati a repliche tratte anche dai sequel o dal reboot, troverete quello che fa per voi.
Un must per gli appassionati del genere, per i cosplayer o per coloro che cercano un tocco "gore" per arredare la loro camera.
Ultimo dettaglio, ma non per questo meno importante, persino la confezione, curata nei minimi dettagli, potrebbe essere un elemento da esposizione con all'interno il guanto del buon, vecchio Freddy.