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26 settembre 2020

La vedova Winchester

 



A San Josè,  nello Stato della California, si trova una villa con 160 stanze che fece costruire Sarah Pardee, vedova milionaria di William Winchester, proprietario dell'omonima fabbrica di carabine di nome Winchester Repeating Arms Company
Sarah Pardee nacque nel Connecticut nel 1839, figlia di Leonard Pardee e Sara W. Burns. Nel settembre del 1862, a New Haven, sposò William Winchester, unico figlio maschio di Oliver Winchester. 
Sarah e William ebbero una figlia di nome Annie, nata il 12 luglio del 1866, ma purtroppo per un marasma infantile morì poche settimane dopo. 
La coppia non ebbe altri figli e negli anni successivi Sarah cadde in una profonda depressione. Nel 1880 mori Oliver, il suocero, il marito nel 1881 si ammalò di tubercolosi e morì all'età di 44 anni, lasciando Sarah quale proprietaria del 50% della società Winchester. 
Qui cominciò la vicenda che, nel corso degli anni, si trasformò in maledizione, leggenda e spiritismo. Sarah si convinse, in seguito a tutte le disgrazie avvenute nella sua famiglia, che quest'ultima fosse colpita da una maledizione, così si rivolse ad un medium, che le confermò che sì, c'era una maledizione e che la stessa fosse stata lanciata dagli spiriti di tutte le persone uccise da un'arma Winchester.
Il medium le consigliò di trasferirsi ad Ovest e costruire una casa per ospitare Sarah e tutti gli spiriti uccisi dalle armi fabbricate dalla società del defunto marito a patto che i lavori di costruzione non si interrompessero mai, pena la morte della donna.
Sarah, credendo ciecamente alle parole del medium, si trasferì in California, a Santa Clara (l'attuale San Josè) e acquistò una  fattoria di 8 stanze e 161 acri di terra dal dottor Robert Caldwell.
I lavori partirono subito per 7 giorni su 7, 24 ore su 24, per ben 38 anni. I 22 carpentieri lavorarono senza sosta facendo turni massacranti; venne costruita una derivazione dei binari per il trasporto del materiale direttamente sul posto e ogni mattina Sarah consegnava al capo cantiere dei progetti disegnati da lei per ampliare ulteriormente la casa.


Casa Winchester


Sarah Pardee Winchester passava la notte in una stanza facendo sedute spiritiche da cui, secondo gli operai, le venivano "suggeriti" parte dei disegni che servivano a continuare l'espansione della dimora.
La casa, ampliandosi a dismisura,  si sviluppò su 7 piani, con ben tre ascensori necessari a raggiungere i piani più alti. La casa per colpa di una continua costruzione dettata da modifiche perlopiù improvvisate, conteneva innumerevoli "stranezze", come scale che non portano da nessuna parte, porte che si aprivano su muri di mattoni o, addirittura, sul vuoto, passaggi segreti e lucernari posti uno sopra l'altro.






Affascinata dal numero 13, Sarah ne fece la chiave di ogni ampliamento: 13 bagni in tutto, 13 torrette, le finestre erano composte da 13 lastre di vetro, 13 lampadari e una serra con 13 cupole. La casa era un labirinto perché, si narra, Sarah voleva che gli spiriti si perdessero e ne restassero intrappolati, e a perdersi non erano solo gli spiriti: il personale di servizio e di maestranza, infatti, si aggirava fra quelle mura con una mappa in mano, che aggiornavano di volta in volta.
Quando nel 1906 ci fu il terremoto di San Francisco, gli ultimi tre piani della casa crollarono su sé stessi. Sarah credette che questa calamità fosse un segno da parte degli spiriti della loro rabbia nei suoi confronti, rea di aver dedicato troppo tempo ai lavori sulla facciata a dispetto del resto della dimora. Da allora, la casa non superò mai il quarto piano e una volta che i lavori ripresero, Sarah ordinò di chiudere le 30 stanze danneggiate dal terremoto che si trovavano sulla parte anteriore della casa con dei pannelli  e di continuare a costruire in altre zone della struttura.
Era anche convinta che gli spiriti avevano paura della loro immagine riflessa, di conseguenza in tutta la casa c'erano soltanto due specchi. 
Il 5 settembre del 1922, dopo una lunga e solitaria seduta spiritica, la donna morì nel sonno all'età di 83 anni.
Sarah lasciò tutto alla nipote Frances Marriot, che dopo aver prelevato parte del contenuto da lei ritenuto di un qualche interesse, la fece svuotare: gli addetti al trasloco per tale operazione riempirono ben 8 camion al giorno per 45 giorni. Subito dopo venne messa all'asta.
Durante il trasloco nessuno fu in grado di tracciare una mappa. All'inizio pensarono che ci fossero 148 stanze ma poi ne furono contate 160; secondo i documenti dell'epoca, prima del terremoto che distrusse i tre piani mai ricostruiti, le stanze erano più di 450.
Fu venduta per 135.000 dollari e il compratore la trasformò in un'attrazione per il pubblico, anche se le prime visite avvennero nel febbraio del 1923.  
Ci sono storie di apparizioni legate alla casa, come rumori sospetti, porte che sbattono, passi, sussurri, ombre che spariscono dietro gli angoli. Molti medium e investigatori del paranormale che l'hanno visitata, durante la loro permanenza, sono stati testimoni di una o più di queste manifestazioni inspiegabili.
La casa di Sarah Winchester ha ispirato Stephen King  nella sceneggiatura della miniserie Rose Red, del 2002.
Nel 2018 uscì al cinema il film La vedova Winchester (Winchester: the house that ghosts built).



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