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12 maggio 2020

Necronomicon: il libro dei morti






Il Necronomicon, o "libro dei morti", è forse una delle leggende più famose in ambito horror e, seppure abusata in decine di film e serie televisive, resta comunque un qualcosa di affascinante per ciò che rappresenta e per il potere che racchiude.
Cominciamo con il dire che il Necronomicon non esiste e non è mai esistito, ma viene continuamente citato come se fosse un libro realmente esistente e quindi fa di esso uno pseudobiblion.
Nasce infatti dalla fervida fantasia del celebre scrittore Howard Phillips Lovecraft, per dar forza alle sue storie dell'orrore e in particolare a quelle legate a Chtulhu, una misteriosa e abominevole creatura che avrebbe regnato sulla terra prima della comparsa dell'essere umano e che, a quanto pare, vorrebbe tornarvi per mezzo del summenzionato libro dei morti.
In una lettera, lo stesso Lovecraft sosteneva che il titolo gli era apparso in sogno e che le parole greche che lo componevano (nekros-cadavere, nomos-legge e eikon-descrizione) significassero "La descrizione delle leggi dei morti".
Scritto dal pazzo Abdul Alhazred (gioco di parole che sta per all has read - ha letto tutto) come testo di magia nera prima di morire fatto a pezzi per mano di una entità invisibile, nasceva per invocare i Grandi Antichi, creature mitologiche dalle quali il poeta arabo era ossessionato praticamente da sempre.
Tanto era stato efficace questo espediente narrativo che lo stesso Lovecraft, accortosi che in tanti avevano creduto all'esistenza del Necronomicon, dovette rivelare che quest'ultimo fosse solo il frutto della sua fantasia.
Al contrario di quanto chiunque si sarebbe potuto aspettare, il fascino per questo misterioso volume, rilegato in pelle umana e vergato col sangue, invece che diminuire e spegnersi nel nulla continuò a crescere, anche perchè si narra che, seppure si trattasse di una invenzione letteraria, in realtà si fosse ispirato a un celebre grimorio della fine dell'Ottocento a opera dell'esoterista statunitense Arthur Edward Waite.
Il Necronomicon, secondo Lovecraft, sarebbe un volume capace di rievocare non solo Chtulhu, ma addirittura il regno dei morti, aprendo un portale che lo metterebbe in diretta comunicazione con il nostro pianeta e i cui effetti non sarebbero esattamente positivi per la razza umana, visto che mostri, demoni ed esseri dell'oltretomba in genere non vanno poi così tanto d'accordo con i vivi.





La cultura pop ha successivamente elevato la storia e la leggenda di questo pseudo-libro proiettandola dapprima nel cinema  e come naturale conseguenza anche nei videogiochi.
Non si può non citare la trilogia de "La Casa", di Sam Raimi (La Casa, La Casa II e L'Armata delle Tenebre), in cui lo sprovveduto Ash Williams, interpretato dal fin troppo sottovalutato Bruce Campbell, cerca di rimediare all'imminente arrivo di un'orda di demoni dopo averne accidentalmente letto qualche passaggio in Sumero che, guarda caso, serviva proprio a risvegliarli dal loro sonno millenario. Lo stesso script venne utilizzato, purtroppo senza grande successo (visto che dovettero interromperla alla terza stagione per carenza di ascolti) con la serie Ash vs Evil Dead, in cui Ash, più avanti con gli anni, rievoca ancora una volta e sempre accidentalmente il mondo dei morti.
In questo caso il libro si chiama "Necronomicon Ex Mortis", giusto per dargli quel tocco di grottesco che ha sempre contraddistinto le opere di Raimi.
Anche nei videogame, come accennato prima, la leggenda del Necronomicon trova terreno fertile; citiamo uno tra tutti il godibile Alone in the Dark, in cui le vicende su cui dovrà indagare l'investigatore privato Edward Carnby ruotano, per l'appunto, attorno alle pagine maledette di questo libro.

Il Necronomicon Ex Mortis come appare nel film "La casa II", con una copertina
dalle fattezze demoniache


A oggi, nonostante sia chiaro che un volume del genere non possa esistere se non che nella fantasia del suo creatore, spuntano fuori nuovi dibattiti sulla sua reale esistenza, e perfino lo scrittore Colin Wilson dichiarò, negli anni Settanta, che Lovecraft fu costretto a dire il falso e cioè che il Necronomicon non esistesse, mentre in realtà ne era in possesso di una copia.
Che esista o meno, è innegabile che la mente di Lovecraft abbia partorito una leggenda inossidabile e ricca di macabro fascino, una leggenda che fa da cardine per quasi tutte le sue storie, racchiuse, per chi fosse interessato o anche solo curioso di leggerle, in una raccolta di racconti omonima e che ben rappresenta la grandezza di un genio che, ancora oggi, viene citato e da cui si attinge a piene mani nel mondo cinematografico e non solo.


La raccolta di racconti di Lovecraft sul Necronomicon






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