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11 luglio 2021

La leggenda dell'Uomo Falena

 






Negli Stati Uniti, una leggenda metropolitana vuole che un essere volante misterioso, simile a un insettoide, con gli occhi di un rosso acceso e luminoso e dotato di una velocità incredibile, viene avvistato un numero considerevole di volte a cavallo tra il 1966 e il 1967 tra l'Ohio e la Virginia Occidentale.
Questo essere appare infatti come un essere alto circa due metri, con delle ali da falena, gambe umane e capace di camminare in posizione eretta, seppure con passo zoppicante e strascicato.
Il primo avvistamento risale al 1 settembre del 1966 da un gruppo di persone che lo vedono volare a bassa quota. 
Il secondo avvistamento avviene due mesi dopo, esattamente il 12 novembre, nei pressi di un cimitero.
Il 15 novembre dello stesso anno, invece, solo dopo 3 giorni dopo c'è stato forse uno degli avvistamenti più ravvicinati. Due coppie sposate di Point Pleasant, passando nei pressi di una vecchia fabbrica in disuso dai tempi della Seconda Guerra Mondiale, vedono all'ombra di un vecchio generatore due luci rosse. Incuriositi, dalle luci accese in una struttura dismessa e quindi senza corrente elettrica, notano che le luci non sono altro che i due grossi occhi di una creatura, che a prima vista sembra indossare un grosso mantello frastagliato, ma che in realtà si rivela essere le sue stesse ali, ripiegate sul corpo.
Le due coppie, terrorizzate, fuggono con le loro auto, inseguite per un breve tratto dalla stessa creatura in volo.
Altri avvistamenti avvengono nei giorni successivi a quello della coppia e sempre nei paraggi della fabbrica abbandonata.
Alcuni cittadini, armati, si recano sul luogo in cerca della creatura, ma di essa non trovano alcuna traccia.
Il 24 novembre, circa dieci giorni dopo l'avvistamento delle due coppie, anche quattro agenti di polizia, sempre nei pressi della fabbrica, avvistano l'Uomo Falena che volteggia sopra di loro.
Il giorno seguente, Thomas Ury, un abitante del luogo, riferisce di essere stato seguito in volo da un essere grigio con gli occhi rossi mentre era a bordo del suo mezzo, sempre nella stessa zona degli avvistamenti precedenti.
L'Uomo Falena, a parte seguire per brevi tratti i suoi avvistatori, però, non sembra essere mosso da particolare aggressività o risultare pericoloso, ma il suo aspetto è decisamente terrorizzante e lo sceriffo a cui convergono tutte le segnalazioni è pronto a giurare che le persone che raccontano di tali avvistamenti non sono di certo in cerca di fama o burloni che si prendono gioco delle autorità locali.
Il 27 novembre, a Charleston, nella Virginia dell'Ovest, la signora Ruth Foster nota una creatura grigia con gli occhi rossi in piedi sul giardino della sua abitazione, ma uscendo per controllare di questa non se ne vede più traccia. Lo stesso giorno, a Mason, una donna dichiara di essere stata inseguita dalla stessa creatura in volo, e la notte quest'ultima viene avvistata da due bambini, anche questa volta senza nessuna conseguenza.
Ciò che rende questi avvistamenti, all'apparenza discutibili, unici, è la quantità di punti in comune che essi hanno tra di loro. Tutti riferiscono di una creatura grigia alata, alta più di due metri, con gli occhi rossi, velocissima in volo ma lenta quando si muove sulle sue gambe.
Un'altro dettaglio comune a più avvistamenti e segnalazioni è il rumore "metallico", simile a un ronzio, che l'Uomo Falena emette quando è in volo.


Un'immagine dell'Uomo Falena in volo



Grazie a un cronista del luogo, questa creatura viene appunto ribattezzata "Uomo Falena", ispirandosi fortemente alla figura di Batman, la cui fama, spinta dalla serie tv in onda in quegli anni, era altissima tra grandi e piccini.
Questi avvistamenti non solo creano una vera e propria leggenda metropolitana, ma spingono alcuni giornalisti e scrittori a occuparsi del caso.
Gray Barker, tra tutti, considera questi avvistamenti reali, pubblicando un libro nel 1970 dal titolo: The Silver Bridge, in cui parla della presunta veridicità e le possibili ripercussioni di tali "apparizioni".
Anche John Keel, scrittore e giornalista statunitense, nel 1976 pubblica un romanzo intitolato: "Il caso Mothman", dove non solo parla della misteriosa creatura, ma elabora una sorta di teoria del complotto in cui alieni, agenti segreti, fantasmi e persino Bigfoot vengono gettati dentro un calderone che culmina con il crollo del Silver Bridge, avvenuto il 15 dicembre del 1967 e in cui, anche in quella occasione, fu avvistato l'Uomo Falena.
Teoria comune a molti, è quella in cui questo essere umanoide fa la sua apparizione in periodi subito precedenti a delle catastrofi, quasi a voler avvisare la gente, con la sua presenza, che qualcosa di terribile sta per accadere.
L'esempio del crollo del Silver Bridge, per esempio, sarebbe una di queste.
C'è chi ha anche cercato di dare una "dimensione" alla creatura, ricollegandola a una antica divinità dei nativi americani (Thunderbird) o a un volatile del Pleistocene.
I più scettici, invece, credono che i testimoni di tali avvistamenti, in realtà, abbiano soltanto scambiato per un essere mostruoso un comunissimo gufo cornuto, un gufo di grandi dimensioni abbastanza diffuso negli Stati Uniti.
Che sia mito o realtà, l'Uomo Falena ha talmente lasciato un segno nella popolazione che a Point Pleasant, punto nevralgico degli avvistamenti, ne è stata addirittura eretta una statua e dedicato un museo.


La statua dell'Uomo Falena a Point Pleasant



Nel 2002, invece, viene tratto un film dal libro di Keel, The Mothman Prophecies - Voci dall'ombra,
diretto da Mark Pellington e interpretato da Richard Geere, in cui un uomo (Geere) dalla morte della moglie in seguito a un incidente stradale, ha continue visioni riguardanti un essere alato simile a una falena.



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